Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La pace influenza lo sport: 50% del Beitar Yerushalaim allo sceicco degli Emirati Una delle tante conseguenze positive degli Accordi Abramo, firmati Trump
Testata: La Nazione Data: 09 dicembre 2020 Pagina: 20 Autore: la redazione di Nazione/Carlino/Giorno Titolo: «Squadra israeliana allo sceicco. È il simbolo della destra sionista»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNOdi oggi 09/12/2020, a pag.20 la breve "Squadra israeliana allo sceicco. È il simbolo della destra sionista".
La pace influenza lo sport: ci auguriamo che questo percorso possa continuare coinvolgendo anche altri Paesi arabi sunniti pragmatici. L'acquisto del 50% della proprietà della squadra di calcio Beitar Yerushalaim da parte di uno sceicco emiratino va in questa direzione e non sarebbe stato pensabile senza gli Accordi Abramo di settembre.
Ecco l'articolo:
Nella scia degli Accordi di Abramo uno sceicco degli Emirati arabi uniti, Hamad bin Khalifa al-Nahyan, ha acquistato quasi il 50 per cento della proprietà del club calcistico Beitar Gerusalemme, la cui tifoseria è notoriamente identificata con la destra nazionalistica israeliana. «Adesso vediamo di fronte a noi - ha detto lo sceicco bin Khalifa, citato dai media israeliani - i risultati fenomenali dei frutti della pace e della fratellanza fra i popoli. Indichiamo nei fatti una nuova strada di vicinanza». Entusiasta per il raggiungimento dell'accordo anche il proprietario del Betar Gerusalemme, Moshe Hogheg.
In questi anni era stato impegnato a misurarsi con le frange xenofobe della tifoseria, contrarie fra l'altro all'ingaggio di giocatori islamici. Come si temeva, sono subito arrivate le minacce da parte delle frange più integraliste della tifoseria del Beitar. Sui muri di Gerusalemme sono apparse scritte del tipo: «La guerra è iniziata» e «Morte agli arabi».
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