Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata: La Repubblica Data: 15 agosto 2002 Pagina: 17 Autore: Leonardo Coen Titolo: «Barghouti:»
Si apre il processo al terrorista palestinese Barghouti, e fin dalla sua prima fase, Leonardo Coen da il suo contributo a trasformare l'immagine di un terrorista nell'esatto clone di Robin Hood. Già nel sottotitolo, invece di venir presentato come un capo terrorista, è definito: "un capo militare palestinese" Fin dall'inizio Coen riporta i "desideri "pacifisti" di Barghouti: (..)"Affronta il tribunale come una tribuna. Dice, con enfasi:"C'è una sola soluzione: due stati indipendenti, uno accanto all'altro in relazioni pacifiche. La pace sarà raggiunta solo se finisce l'occupazione" Insomma, ribadisce i principi degli accordi di Oslo che Israele, secondo i palestinesi, non ha mai voluto applicare." Ma una persona desiderosa di pace entrerebbe in un tribunale urlando in arabo, ebraico ed inglese: "L'Intifada vincerà"?? Come dire: "Il movimento terroristico di cui faccio parte vincerà"?! Ma Coen non commenta e va avanti.
Per quanto riguarda gli accordi di Oslo, perchè Coen, nel suo lungo articolo, non trova un po' di spazio per spiegare le responsabilità di Arafat nel fallimento degli accordi di Oslo? Ma Coen non ha tempo di parlare di Oslo, deve presentare il suo eroe:
"Nelson Mandela della Palestina, un uomo che ha nostalgia della moglie, delle strade di Ramallah e della libertà. Un uomo forte ed orgoglioso con lo sguardo combattivo, un politico che da anni lotta per la pace tra israeliani e palestinesi. Un uomo affaticato dai 120 giorni di dura galera" Tutto l'opposto di come l'ha visto il figlio in TV: "in ottima forma" (si veda il Corriere della Sera 14-8-2002, addirittura felice,lui e mammache il babbo sia stato arrestato invece di finira male come è successo ad altri. Che carceri,quelle israeliane !) Viene intervistata la moglie, il suo avvocato, mai che vengano ricordate le vittime degli attentati che Barghouti ha organizzato, non una parola sul perchè sia in isolamento da 95 giorni, e neanche sul perchè sia stato arrestato e debba venir processato. No, le uniche informazioni che i lettori de La Repubblica devono conoscere è che in Israele sta per essere processato un eroe che lotta da anni per la pace. E per pace sia chiaro, e Barghouti l'ha detto chiaramente più volte, non si intende la costituzione di due stati indipendenti ma la completa distruzione dello stato di Israele. Invitiamo i lettori di informazione corretta ad inviare le proprie opinioni alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.