Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Davide Piccardo e i sostenitori di Erdogan in Italia Commento di Fausto Biloslavo
Testata: Il Giornale Data: 01 novembre 2020 Pagina: 12 Autore: Fausto Biloslavo Titolo: «Fatwa degli islamici d'Italia sui giornalisti 'scomodi'»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 01/11/2020, a pag.12, con il titolo "Fatwa degli islamici d'Italia sui giornalisti 'scomodi' ", il commento di Fausto Biloslavo.
Fausto Biloslavo
Davide Piccardo
Davanti a decapitazioni e sgozzamenti in Francia, Davide Piccardo, un mezzo faro dell'Islam milanese, pensa bene di esibirsi con un J'accuse contro «la turcofobia della stampa italiana». E addita una serie di giornalisti nella lista di proscrizione delle penne colpevoli di puntare il dito contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Per Piccardo, capo del Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano e Brianza, Fiamma Nirenstein del Giornale, Vittorio Feltri di Libero e Giulia Belardelli dell'Huffington Post sono gli alfieri «della propaganda anti turca () di matrice islamofoba» e andrebbero fermati contrastando «questo flusso incontrollato di antipatica disinformazione». L'altolà è pubblicato sul quotidiano in rete La luce, che organizza e pubblicizza sit-in contro le offese a Maometto delle «massime istituzioni francesi». Nel tritacarne islamicamente corretto di Piccardo, da sempre sensibile alla sirene di Erdogan e dei Fratelli musulmani, finisce anche il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, reo di avere ospitato sul suo sito l'opinione di Francesco Giubilei, inserito da Forbes fra i 100 giovani under 30 più influenti d'Italia. Piccardo censura, come priva di riscontri, questa dichiarazione: «Impossibile non pensare a un nesso tra l'attentato di e la copertina di Charlie Hebdo uscita ieri» (quella che offendeva pesantemente sia il presidente turco, sia la religione islamica). Le bordate peggiori sono per Feltri e Nirenstein, che non usano il fioretto con Erdogan, ma chiedere di fatto di farli tacere, di questi tempi, può sempre venire interpretato alla lettera da chi ammira le decapitazioni degli infedeli. Feltri ha osato paragonare Erdogan a Osama bin Laden chiedendo che «venga imbrigliato affinché la smetta di ammazzare gente in Europa, specialmente in Francia negli ultimi giorni». Un'opinione forte, senza prove da portare in tribunale, come sostiene Piccardo, ma si limita ad essere un commento, giusto o sbagliato, in un Paese dove vige la libertà di stampa e di espressione. Nirenstein è colpevole di avere scritto che Erdogan è «il migliore punto di riferimento del mondo terrorista», anche se «non possiamo accusarlo di terrorismo in modo diretto». Per Piccardo, che si era presentato alle Comunali di Milano con Sel, «le nuove leve della destra non hanno potuto che accodarsi in un'unanime è tutta colpa di Erdogan!». La passione filo turca lo porta a scagliarsi pure contro Giulia Belardelli per un'intervista al filosofo francese Pascal Bruckner, che non è tenero con Erdogan. Curioso che Piccardo non citi mai l'Huffington Post, che ha pubblicato l'intervista. Forse perché tiene un blog sulla stessa testata, che gli ha permesso di scrivere a favore del neo sultano fin dal 2013. Il titolo non lascia dubbi: «Chi vuole fermare la Turchia forte e islamica di Erdogan?».
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