Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata: La Repubblica Data: 03 agosto 2002 Pagina: 17 Autore: Leonardo Coen Titolo: «Israele, blitz contro Hamas»
Forse pentito, forse semplicemente per essersi reso conto dell' impossibilità di indottrinare i suoi lettori con le sue singolari opinioni singolari dopo aver descritto le stragi perpetrate dai gruppi terroristici palestinesi, Leonardo Coen (Repubblica del 3 agosto) ha desistito (per quanto?) dal suo vizietto, e si limita ad una descrizione dello scontro fra un popolo che vuole sopravvivere ad ogni costo, ed un popolo che annida e custodisce nel suo seno nuclei di feroci assassini. Ma qualcosa, malgrado ogni sforzo che faccia su sé stesso, traspare dal fraseggiare di Coen. Vediamo.
"Guerra sporca, e senza codice" sentenzia. E prosegue: "Gli attentati. Gli agguati. Le spietate rappresaglie". Ah, ecco, ci siamo: la guerra è sporca per entrambi, è senza codice per entrambi, ma spietate sono soltanto le rappresaglie israeliane.Attentati ed agguati, grazie caro Coen per la concessione, possono essere senza codice, ma guai alle rappresaglie! Per non lasciare dubbi nel lettore, tre righe più avanti Coen parla nuovamente di "deportazioni" dei palestinesi coinvolti in varia forma nel terrorismo - deportazioni, termine politico che istiga al disprezzo ed all' odio, non invio al domicilio coatto, definizione esatta giuridicamente e corrispondente alla natura del provvedimento, dato che comunque queste persone rimangono nell' ambito dei territori sottoposti all' Autorità Palestinese. Concludiamo con una notazione che si estende a tutti i media. "Fatma è la vittima palestinese numero 1771 (sull' altro fronte sono 586)". Questa esibizione di cifre in termini assoluti crea solo confusione, ed è lontana anni luce dalla verità. Facciamo un paio di domande, solo per far capire al lettore cosa intendiamo: quante delle vittime sono civili, quanti sono stati uccisi in combattimento? A quale fascia di età corrispondono? Quante sono le donne? In campo palestinese, sono inclusi fra le vittime gli attentatori kamikaze , i palestinesi linciati dai loro compatrioti perché accusati di aver collaborato con Israele, i terroristi morti per un malfunzionamento dell' ordigno che preparavano?
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