Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti risponde alle domande di Maurizio Molinari Analisi di Antonio Donno
Testata: Informazione Corretta Data: 18 ottobre 2020 Pagina: 1 Autore: Antonio Donno Titolo: «L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti risponde alle domande di Maurizio Molinari»
L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti risponde alle domande di Maurizio Molinari
Analisi di Antonio Donno
Maurizio Molinari
Giovedì scorso è stata pubblicata su “Repubblica” un’intervista di Maurizio Molinari, direttore del giornale, a Yousef Al Otaiba, ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti a Washington. Al Otaiba ha svolto un ruolo cruciale nei negoziati che si sono sviluppati nel corso di due anni con estrema riservatezza tra gli Emirati, Israele, gli Stati Uniti e poi il Bahrein e che hanno portato di recente agli Accordi di Abramo, un esito che non può che essere giudicato rivoluzionario per i nuovi assetti politico-diplomatici nel Medio Oriente. Ciò che più colpisce nelle precise risposte di Al Otaiba è la franchezza, la chiarezza, la puntualità del suo pensiero sul significato di tali accordi e sulle prospettive di straordinario valore per il futuro del Medio Oriente. Rispetto al passato delle relazioni tra Israele e i paesi arabi sunniti, gli esiti degli accordi tra Israele ed Egitto e tra Israele e Giordania furono, nel tempo, giudicati da tutti gli osservatori internazionali tipici di una “pace fredda”, cioè di una pace che, al di là della crescita degli scambi economici, non ha mai portato ad un impegno da parte araba di pensare ad un’ipotesi di ridefinizione dell’assetto politico del Medio Oriente.