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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
20.08.2020 La Rai e la 'rettifica' sulla capitale d’Israele
Una sentenza che lascia senza parole: quando le menzogne nascondono la verità

Testata: La Repubblica
Data: 20 agosto 2020
Pagina: 7
Autore: Gio.Vi.
Titolo: «La Rai e la rettifica sulla capitale d’Israele»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 20/08/2020, a pag. 7, con il titolo "La Rai e la rettifica sulla capitale d’Israele", la breve a firma Gio.Vi.


Gerusalemme, capitale d'Israele

L'Eredità, la concorrente fa coming out in puntata: ecco la ...
Flavio Insinna, conduttore dell'Eredità, la sua risposta era giusta. La Rai va in appello contro una sentenza che lascia senza parole. Indovinare a favore di chi..
Il pezzo di Repubblica racconta come è andata.

 

 

 Può un tribunale italiano decidere le sorti di una controversia internazionale, delegando a un quiz tv la pronuncia della "sentenza definitiva" su una questione chiave del conflitto arabo-israeliano? Secondo la Rai no. Ed è per questo che oggi impugnerà l’ordinanza con cui il 6 agosto la giudice Cecilia Pratesi ha disposto di integrare la rettifica già trasmessa dall’Eredità a proposito della disputa su quale sia la capitale d’Israele: Gerusalemme o Tel Aviv? Per la magistrata, la precisazione offerta due mesi fa dal conduttore - che parlò di «tema delicato sul quale esistono posizioni diverse» – non è sufficiente. Occorre che la Tv pubblica, manco fosse la Farnesina, dichiari: «Il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele ». E dovrà farlo alla prima puntata utile: il 28 settembre. Così. Testuale. Senza ulteriori spiegazioni. Impossibile, secondo l’ufficio legale Rai. Che, senza entrare nella contesa geo-politica, fa un ragionamento squisitamente giuridico: poiché nel suo complesso l’informazione resa è veritiera, essa non rientra nel perimetro del diritto di rettifica. Diritto che scatta quando viene detta o scritta una notizia falsa. Cosa che in questo caso non è. Come peraltro riconosciuto dalla stessa giudice allorché afferma che «la questione è obiettivamente controversa». In linea con quanto ammesso dall’Eredità il 6 giugno. Non solo. Se passasse il principio dell’integrazione, per la Rai sarebbe un precedente grave: rischierebbe una valanga di ricorsi non per aver dato una notizia infondata, bensì per averla data corretta, ancorché poco dettagliata. Un paradosso che va ben oltre la disputa su quale sia la capitale d’Israele.

Può un tribunale italiano decidere le sorti di una controversia internazionale, delegando a un quiz tv la pronuncia della "sentenza definitiva" su una questione chiave del conflitto arabo-israeliano? Secondo la Rai no. Ed è per questo che oggi impugnerà l’ordinanza con cui il 6 agosto la giudice Cecilia Pratesi ha disposto di integrare la rettifica già trasmessa dall’Eredità a proposito della disputa su quale sia la capitale d’Israele: Gerusalemme o Tel Aviv? Per la magistrata, la precisazione offerta due mesi fa dal conduttore - che parlò di «tema delicato sul quale esistono posizioni diverse» – non è sufficiente. Occorre che la Tv pubblica, manco fosse la Farnesina, dichiari: «Il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele ». E dovrà farlo alla prima puntata utile: il 28 settembre. Così. Testuale. Senza ulteriori spiegazioni. Impossibile, secondo l’ufficio legale Rai. Che, senza entrare nella contesa geo-politica, fa un ragionamento squisitamente giuridico: poiché nel suo complesso l’informazione resa è veritiera, essa non rientra nel perimetro del diritto di rettifica. Diritto che scatta quando viene detta o scritta una notizia falsa. Cosa che in questo caso non è. Come peraltro riconosciuto dalla stessa giudice allorché afferma che «la questione è obiettivamente controversa». In linea con quanto ammesso dall’Eredità il 6 giugno. Non solo. Se passasse il principio dell’integrazione, per la Rai sarebbe un precedente grave: rischierebbe una valanga di ricorsi non per aver dato una notizia infondata, bensì per averla data corretta, ancorché poco dettagliata. Un paradosso che va ben oltre la disputa su quale sia la capitale d’Israele.

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