Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele, scontro Netanyahu-Gantz e proteste contro il premier Commento di Sharon Nizza
Testata: La Repubblica Data: 03 agosto 2020 Pagina: 19 Autore: Sharon Nizza Titolo: «Scontro Netanyahu-Gantz sulle proteste contro il premier»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 03/08/2020 con il titolo "Scontro Netanyahu-Gantz sulle proteste contro il premier", il commento di Sharon Nizza.
Sharon Nizza
Proteste contro Netanyahu in Israele
#SaliamoaBalfour è l'hashtag più popolare di quest'estate israeliana. Non si placa l'ondata di manifestanti che raggiunge Gerusalemme per partecipare alle proteste a Balfour Street, la residenza ufficiale del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sabato sera erano 10 mila, un altro migliaio di fronte alla residenza privata a Cesarea e in oltre 250 cavalcavia in tutto il Paese. A Tel Aviv si è svolta una protesta dei lavoratori autonomi nei settori cultura e turismo. Se inizialmente il disagio per la crisi economica aveva portato a un'unione tra i diversi campi, con il passare delle settimane — e questa è la quarta consecutiva in cui a Balfour la protesta va avanti — il carattere politico delle manifestazioni sembra prendere il sopravvento, con un messaggio chiaro, portato avanti dai movimenti Crime Minister e Black Flag contro un premier che sta per affrontare un processo con l'accusa di corruzione, frode e abuso di potere. In risposta ai manifestanti sotto casa, Yair Netanyahu, Il figlio del premier, attivissimo sui social, ha pubblicato gli indirizzi dei fondatori del gruppo Crime Minister, invitando i suoi follower a protestare sotto casa loro. Provocazione respinta dal tribunale che gli ha imposto di eliminare il tweet. Ieri, durante la riunione di gabinetto, Netanyahu ha puntato il dito contro la stampa «che più che riportare le manifestazioni, le incoraggia, mentre non dà peso alle minacce contro me e la mia famiglia». Nel ricorrere del quindicesimo anniversario dal disimpegno da Gaza, un'estate di grande tensione sociale in cui il campo che si opponeva al ritiro portò avanti fortissime proteste, Netanyahu ha citato l'allora presidente della Corte Suprema, che aveva condannato la pratica ripetuta di bloccare le strade: «Libertà di manifestare non significa libertà di paralizzare lo Stato». Nel corso della stessa riunione, il premier alternato Benny Gantz ha difeso il diritto alla protesta come pietra miliare della democrazia e ha lanciato una frecciatina all'alleato-rivale: «La leadership deve dare l'esempio trasmettendo rispetto reciproco e per le istituzioni». Scambio di battute che avviene mentre aleggia lo spettro di nuove elezioni a novembre, se gli alleati non dovessero raggiungere un accordo sulla legge di bilancio entro il 25 agosto.
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