Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Violenza e odio hanno la stessa radice: le responsabilità della politica Cronaca di Virginia Piccolillo
Testata: Corriere della Sera Data: 18 maggio 2020 Pagina: 31 Autore: Virginia Piccolillo Titolo: «Omofobia, appello di Mattarella: 'Basta con le discriminazioni'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/05/2020, a pag. 31, l'articolo di Virginia Piccolillo dal titolo "Omofobia, appello di Mattarella: 'Basta con le discriminazioni' ".
Il Movimento 5stelle, quando pochi anni fa si discuteva di matrimonio e unioni civili per persone Lgbt, era contro la possibilità del matrimonio. Adesso invece fa comodo ai grillini spacciarsi per paladini dei diritti civili. Ma come sempre sono i fatti che contano e i fatti che servono, le parole da sole non hanno valore se non vengono seguite dalle azioni.
Ecco l'articolo:
Roma «Non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale». È il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella giornata mondiale contro l’omofobia. Un richiamo a ricordare che tali discriminazioni «violano il principio d’eguaglianza e ledono i diritti umani» tutelati dalla nostra Costituzione. Ma anche un invito alle istituzioni a fare di più: «È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive». Un invito raccolto subito dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che lancia un appello a «tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l’omofobia, che punti anche a una robusta azione di formazione culturale». Perché, dice, «la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale». «Bene. Ora una legge», chiede l’Arcigay.
Sergio Mattarella
«Il Movimento Cinque Stelle c’è —, risponde il capo politico Vito Crimi — se si vuole finalmente compiere quel passo in avanti nell’evoluzione culturale e sociale». Concordano i ministri Federico D’Incà e Nunzia Catalfo. E il presidente della Camera, Roberto Fico indica la via: «Nella scorsa legislatura si era avviato un percorso. Deve essere ripreso al più presto». I dem anche. Il leader, Nicola Zingaretti, scrive su Facebook che «È tempo di costruire un mondo migliore senza odio, violenza e omofobia». Da Leu Piero Grasso concorda: «C’è ancora molto da fare». «Ogni tipo di discriminazione è un atto intollerabile», ricorda la presidente del Senato, Elisabetta Casellati (Forza Italia). E Mara Carfagna chiede che la discriminazione sia un’aggravante di reato. Le discrimi-nazioni basate sull’orienta-mento sessuale sono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti uma-ni tutelati dalla Costi-tuzione «Ferma e totale condanna a ogni forma di discriminazione e violenza», scandisce Giorgia Meloni. E Matteo Salvini twitta: «Credo nella libertà, sempre. Ognuno ha il diritto di amare e vivere con chi vuole. Senza discriminazioni. Ovunque». Ma su eventuali provvedimenti Salvini fissa i paletti: «Non cambierò mai idea riguardo i bambini: adozioni gay e uteri in affitto non mi vedranno mai d’accordo». E la leader FdI va oltre: «Al presidente Conte, che oggi giustamente interviene, ricordo che non c’è differenza tra persone omosessuali ed eterosessuali: tutti e senza distinzione attendono risposte da un governo che ha promesso molto e mantenuto poco su Cig, bonus e disoccupazione». Intanto il vicepresidente della Commissione per le libertà Civili a Strasburgo, Giuliano Pisapia, denuncia le leggi «liberticide» del presidente ungherese Orban che tra i provvedimenti d’emergenza anti-Covid ha approvato anche «una detestabile legge che vieta il riconoscimento legale del cambio di sesso».
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