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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
13.05.2020 Quando anche le pietre uccidono
Commento di Fiammetta Martegani

Testata: Avvenire
Data: 13 maggio 2020
Pagina: 10
Autore: Fiammetta Martegani
Titolo: «Continua la 'rivolta' degli ultraortodossi. Oggi arriva Pompeo: tensione e morti»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 13/05/2020, a pag.10 con il titolo "Continua la 'rivolta' degli ultraortodossi. Oggi arriva Pompeo: tensione e morti", il commento di Fiammetta Martegani.

Immagine correlata
Fiammetta Martegani

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Il soldato della Brigata Golani ucciso con una pietra



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Il quartiere di Mea Shearim, a Gerusalemme

Ci risiamo. Ieri era la festività ebraica di Lag B'Omer, durante la quale, tradizionalmente, si partecipa numerosi all'accensione di un falò. Malgrado il divieto governativo di celebrare la festa per evitare assembramenti (anche Israele da questa settimana è entrata in Fase 2), centinaia di haredim hanno trasgredito le regole, soprattutto nei quartieri ultraortodossi di Mea Shearim (Gerusalemme) e Bnei Brak (Tel Aviv). Queste due zone, in particolare, sono stati gli epicentri della diffusione dell'epidemia nello Stato ebraico, dove gli ultraortodossi rappresentano il 12% della popolazione ma costituiscono il 70% dei contagiati (16.526 in totale, 260 le vittime). È vero che gli haredim, a causa della scarsa conoscenza dell'ebraico (quasi tutti parlano solo yiddish) e del rifiuto di utilizzare i media (non hanno televisione, né Internet né smartphone) hanno percepito solo in fase ormai avanzata il pericolo pandemico. Ma nonostante l'elevato numero di contagi e morti all'interno della comunità, alcuni di loro sono ancora restii a cambiare le abitudini, soprattutto se legate alla preghiera. E sì che lo stesso ministro degli Interni Aryeh Deri, capo del partito ultraortodosso Shas, ha invitato al rispetto delle prescrizioni. Le tensioni si inseriscono in un clima reso già difficile dal riacutizzarsi dello scontro con i palestinesi in vista dell'arrivo del segretario di Stato americano Mike Pompeo, che oggi sarà in Israele per discutere il delicato tema delle annessioni in Cisgiordania e nellaValle del Giordano, come previsto dal Piano di Trump. Pompeo avrà colloqui con i due protagonisti del nuovo governo di emergenza nazionale (a rotazione) che giurerà domani: il premier Benjamin Netanyahu e l' ex generale Benny Gantz. Ieri un soldato israeliano 21enne della Brigata Golani è stato ucciso da una pietra scagliata dai palestinesi mentre stava conducendo un'operazione di sicurezza nel villaggio di Yabed, vicino a Jenin (Cisgiordania). Il gruppo Hamas ha esultato, inneggiando all'«atto eroico». A Ramallah, un palestinese che aveva tentato di accoltellare una guardia civile israeliana, è stato ucciso.

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