Antiamericanismo e antisemitismo vanno sempre a braccetto 
Analisi di Giuliana Iurlano
A destra: la copertina (Einaudi ed.)
Nel  suo libro di alcuni anni fa, “La nazione più odiata. L’antiamericanismo  degli europei” (Einaudi, 2007), Andrei S. Markovits scriveva: “Si può  scrivere sull’antisemitismo europeo senza mai menzionare  l’antiamericanismo. Ritengo che sia impossibile fare il contrario”.  Oggi, invece, si può. Perché antiamericanismo e antisemitismo vanno a  braccetto. Per quanto l’antisemitismo sia un fenomeno nato in un tempo  ben più lontano rispetto all’antiamericanismo, tuttavia, dal momento in  cui Israele è nato, l’antiebraismo e l’antisionismo come “copertura  protettiva di atteggiamenti antisemiti” si sono sempre di più associati  all’odio nei confronti degli Stati Uniti, la grande potenza planetaria  che, dopo la fine del secondo conflitto, ha irradiato la sua influenza  in ogni parte del mondo. Inoltre, anche nella stessa società americana,  per quanto in frange sempre più esili rispetto agli anni ’60,  caratterizzati dalla contestazione studentesca, antiamericanismo e  antisemitismo si sono congiunti in una miscela vociante.      Viceversa, in Europa i due fenomeni associati sono ancora vivi,  soprattutto nei settori della sinistra e in misura minore della destra.  La sinistra marxista europea, egemone in vasti settori della politica e  della società del Vecchio Continente, per quanto in forte ritirata, ha  lasciato, tuttavia, un sedimento ideologico che permane soprattutto tra  la gioventù studentesca. La guerra del 1967, vinta da Israele contro i  suoi nemici che ne volevano la distruzione, ha proiettato un’immagine  dello Stato ebraico come di una forza oppressiva, espansiva,  demolitrice. Il “dio denaro ebraico” aveva dato vita ad un’entità  statuale in grado di diffondere nell’intero pianeta la forza di una  superiorità ancestrale, fino a quel momento tenuta sotto controllo e  ricacciata negli abissi degli Inferi.       Ma la guerra del 1967 fu soltanto l’epifenomeno di un odio che  covava contro Israele fin dalla sua nascita nel 1948. La vittoria del  sionismo fu letta come la vittoria finale del “dio denaro ebraico”,  sostenuto, come mai nel passato, dal “dio denaro americano”. Il 1948 fu,  per la sinistra europea, l’anno cruciale in cui la somma dei due denari  aveva dato vita ad una realtà di potere mondiale a danno dei poveri del  pianeta e, in particolare, del Terzo Mondo. Per la sinistra marxista e  terzomondista, ma anche per parte del mondo conservatore  tradizionalmente anti-ebraico, antiamericanismo e antisemitismo  (quest’ultimo spacciato, per ragioni di opportunità, sotto le spoglie di  antisionismo) rappresentavano lo strumento di una lotta senza quartiere  contro le potenze del denaro associate in un progetto infernale di  conquista del mondo e di globalizzazione dell’economia mondiale sotto il  proprio controllo congiunto: “È il potere sui generis di Israele e i  suoi stretti legami con gli Stati Uniti – scrive ancora Markovits – che  hanno trasformato questo paese mediorientale in un co-protagonista nella  parte del cattivo agli occhi di molti oppositori della  globalizzazione”, fenomeno tutto interno al potere del “dio denaro  israelo-americano”.       Se, negli anni immediatamente successivi alla sua nascita, Israele  fu considerato “come elemento costituente de facto degli Stati Uniti”,  oggi, dopo il suo grande sviluppo economico per opera del Likud e dei  suoi alleati a partire dal 1977, esso non è più considerato “uno Stato  potente [che] appartiene a una potenza ancora più grande, gli Stati  Uniti”, ma come una potenza che condivide con Washington il progetto  malsano di controllo del pianeta. In breve, Israele, ancora per molti, è  l’incarnazione dell’“ebreo collettivo”, del sodale dell’“americano  collettivo”, mentre la congiunzione dei “due denari” è considerata la  causa principale della globalizzazione del capitalismo e dello  sfruttamento che esso produce. 

Giuliana   Iurlano è Professore aggregato di Storia delle Relazioni  Internazionali  presso l'Università del Salento. Collabora a  Informazione Corretta