Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Quindici secoli e mezzo non sono pochi. Ma ce ne vollero tanti perché, dopo l'imperatore Caracalla, il cui storico editto del 212 d. C. aveva attribuito la cittadinanza romana a tutti i sudditi liberi, un altro capo di Stato riconoscesse formalmente gli ebrei come cittadini a pieno titolo. Non era un monarca in questo caso, ma il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington. E la sua dichiarazione in risposta alla comunità israelitica di Newport ribadiva i principi della rivoluzione americana, cui gli ebrei avevano attivamente partecipato.
Nei primi tempi, ricorda Giuliana Iurlano nel saggio Sion in America ( Le Lettere, pp.
507, e35), la parità dei diritti fu sancita solo a livello federale, per cui paradossalmente un individuo di religione ebraica poteva in astratto diventare presidente degli Usa, ma non ricopri re cariche di assai minore rilievo negli Stati dell'Unione che richiedevano a tal fine la professione di fede cristiana. Ma presto l'eguaglianza si affermò ovunque e anzi gli ebrei americani presero a preoccuparsi della condizione ben più difficile dei loro fratelli europei. E anche a progettare un ritorno in Palestina, visto non tanto come rimedio all'antisemitismo, quanto come occasione per costruire uno Stato sulla base dei valori democratici americani, che importanti leader ebraici come Louis Brandeis associavano agli ideali etici del giudaismo.
Soprattutto da questa profonda sintonia culturale, non dalle manovre occulte evocate dagli antisemiti vecchi e nuovi, deriva l'influenza del sionismo negli Usa, che rende così salda l'alleanza tra Gerusalemme e Washington.