Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il coro del politicamente corretto dice: l'odio con la O maiuscula non esiste. Chi vi punta il dito trascura i veri problemi: disgrazie, frustrazioni, offese. Al più riguarda alcuni mostri.
Così, ogni volta che appare si finge di cascare dalle nuvole. E quelli che testardamente vogliono morire idioti, intonano la solita solfa del "com'è possibile che nel ventunesimo secolo accadano cose simili?"
Già perchè intanto l'odio se ne frega. Esplode, radicale, e fa tabula rasa, anche a costo di sfociare in un sentimento suicida. Fiorisce. Divampa. Attraversa il pianeta e ci traghetta dall'età della Bomba H a quella delle bombe umane. New York, Madrid, Beslan: il desiderio di distruzione prolifica ora che la gestione del potere e del terrore non è più regoleta da un confronto tra superpotenze.
Questa è l'epoca dell'odio "fai da te".
Perché l'odio è la risposta perfettta, un discorso che soddisfa tutte le domande, che ignora i fatti e vede in ogni ostacolo l'effetto di un complotto. Odio, dunque esisto. Se le cose vanno male, non cerco altrove. La spiegazione è preconfezionata: è colpa del sesso, di chi ha la grana, dei malavagi imperialisti. Dichiarando guerra alla donna che mi turba, agli ebrei che imputridiscono l'umanità, all'America che fomenta il caos, l'odio si veste delle migliori intenzioni. Investe la nostra intimità. Ci interroga sulle ragioni che fanno vivere. E il suo fracasso pretende di essere guardiano della nostra pace.