Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele, ancora dichiarazioni omofobe del ministro Peretz: le reazioni della società civile e della politica Commento di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 13 gennaio 2020 Pagina: 13 Autore: Davide Frattini Titolo: «Lezione di diversità a scuola (contro il ministro omofobo)»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/01/2020, a pag.13, con il titolo "Lezione di diversità a scuola (contro il ministro omofobo)" il commento di Davide Frattini.
Ci auguriamo che il ministro dell'Educazione Rafi Peretz venga allontanato al più presto. Il suo modello di Stato, evidentemente, è molto lontano da Israele e vicino piuttosto alle teocrazie islamiche, come l'Iran, in cui gli omosessuali vengono privati di ogni diritto, perseguitati e spesso uccisi (si veda l'articolo di Claudio Cerasa oggi su IC in altra pagina). Davide Frattini fa bene a menzionare le reazioni alle dichiarazioni del ministro da parte della società civile israeliana e della politica.
Ecco l'articolo:
Davide Frattini
Rafi Peretz
All'ingresso della scuola il manifesto è stato ricoperto di colori in poco tempo. Quelli dell'arcobaleno che rappresentano la comunità Lgbt. Le lezioni sono cominciate in ritardo per decisione dei presidi in molti licei israeliani: la prima ora è stata dedicata a discutere le dichiarazioni del rabbino Rafi Peretz, ministro dell'Educazione. Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha pubblicato una lunga intervista in cui gli chiede come reagirebbe se venisse a sapere che uno dei suoi figli è omosessuale: «Ringraziando il Cielo sono cresciuti in un ambiente naturale e sano, mettono su famiglie basandosi sui valori ebraici». Aggiunge: «Una famiglia normale è fatta da un uomo e una donna». La frasi omofobe sono state subito condannate da Ron Huldai, sindaco di Tel Aviv, che guida la città dove ogni giugno viene organizzato un Gay Pride a cui partecipano quasi 3oo mila persone da tutto il mondo: «Peretz è convinto di avere un timbro speciale dall'alto dei cieli per definire che cosa sia secondo la norma».
Il Gay Pride di Tel Aviv, tra i più importanti del mondo
Peretz è stato criticato anche da un collega nel governo di Benjamin Netanyahu: Amir Ohana (Giustizia) è stato il primo tra i ministri nella storia di Israele a dichiararsi gay: «La sua visione è miserabile, oscurantista e sbagliata». Qualche studente — racconta il quotidiano Haaretz — ha cercato di difendere le parole del leader di Focolare ebraico (HaBayit HaYehudi), partito dell'ultradestra oltranzista: «Ha il diritto di esprimere le sue opinioni in quanto individuo che vive in uno Stato democratico». Una compagna di classe gli ha fatto notare che non si tratta di «un cittadino ordinario»: «E il ministro dell'Educazione e non può permettersi di esprimere idee che danneggiano gli adolescenti omosessuali». All'inizio degli anni go Israele era un Paese all'avanguardia nel riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali. Ma quell'evoluzione è rallentata perché le leggi in Parlamento sono state bloccate dai partiti ultra conservatori che sostengono la coalizione al potere.
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