Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Identikit di Grafton Thomas, l'attentatore di Monsey Commento di Guido Olimpio
Testata: Corriere della Sera Data: 31 dicembre 2019 Pagina: 12 Autore: Guido Olimpio Titolo: «Attacco con il machete, l'aggressore inneggiava al nazismo»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/12/2019, a pag.12 con il titolo "Attacco con il machete, l'aggressore inneggiava al nazismo" il commento di Guido Olimpio.
Guido Olimpio
Grafton Thomas
Grafton Thomas, responsabile dell'attentato contro la comunità ebraica di Monsey, aveva scritto testi inneggianti al nazismo e ad Hitler. Le perquisizioni hanno permesso di trovare propaganda antisemita e materiale piuttosto evidente sulle idee estreme dell'afro-americano di 37 anni. Inoltre nel telefonino c'erano ricerche sul leader del Terzo Reich e su centri religiosi ebraici della regione, forse una sorta di indagine su possibili obiettivi. Interessante anche un possibile riferimento alla micro-setta degli Black Hebrew Israelite: due seguaci usciti da questo gruppo sono stati i protagonisti della strage in un negozio kosher del New Jersey. C'è un legame? Diverso il profilo descritto da familiari e amici. Un religioso, che lo conosce da tempo, ha abbozzato una difesa: Thomas soffre di schizofrenia, è stato ricoverato più volte a causa dei problemi psichici. Era stato anche fermato per aver colpito un cavallo della polizia. Il dettaglio, però, non esclude l'attrazione per le teorie radicali, magari coltivate in modo confuso. Infatti l'uomo non ha preso di mira dei passanti a caso, ma si è introdotto all'interno della casa del rabbino. Dunque un obiettivo preciso. E non è stato escluso un coinvolgimento sempre di Thomas in un'altra aggressione avvenuta qualche giorno prima. I tratti dell'aggressore — accusato di crimine d'odio —rientrano nelle infinite minacce di quest'epoca. Non bisogna avere il sigillo del militante per macchiarsi di delitti a sfondo razziale. E peraltro evidente che i luoghi di culto di qualsiasi confessione sono bersagli diffusi. Ieri in Texas un killer ha sparato all'interno di una chiesa — due i morti — prima di essere ucciso dalle guardie private. L'omicida sarebbe un vagabondo con precedenti. Insieme al dolore per le vite perdute c'è la soddisfazione di molti per la reazione di chi era nel tempio: diversi fedeli erano armati ed un ex agente fbi, responsabile della sicurezza interna, ha neutralizzato la minaccia in pochi secondi. La legge texana lo consente.
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