Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gentile Deborah Fait, l'antisemitismo è subdolo, insinuan te, contagioso, attaccabile facilmente a tutti coloro che non accettano di sentirsi responsabili delle proprie azio- ni. Viviamo in tempi in cui la paura ha preso il sopravven- to sulla razionalità, sulla capacità di riflettere e capire. L'antisemitismo è vigliaccamente facile, allora, perchè colpisce una religione, un'identità sociale e spirituale da sempre assurdamente ritenuta ' colpevole ' di qualcosa. E' strano poi come altre religioni, non di pace ma di odio vengano accettate e tollerate ( da ricordare Bergoglio che chiama il terrorista Abu Mazen, l'angelo della pace ). Inaudito!!! Strano come si abbia timore di urtare suscettibilità collet- tive o anche solo di esprimere pensieri che possano implicitamente riportare ad un giudizio sfavorevole. Ritengo che sia diventato, per gli antisemiti, più normale difendersi da chi li attacca, più facile attaccare chi li rispetta. Questa è la grande vergogna. Shalom
Alessandra Gargaro
Gentile Alessandra,
La spiegazione è semplice l'islam fa paura quindi è meglio blandirlo. Gli ebrei sono persone colte e civili, mai vendicative percio' attaccarli è semplice e comodo per sfogare su di essi violenza e odio. A questo bisogna aggiungere i millenni di lavaggio del cervello che ha demonizzato gli ebrei, accusandoli di ogni perversione sia dal punto di vista religioso che, con l'avvento dell'Illuminismo, razziale. Non finirà mai perchè è una malattia vera e propria sempre in mutazione.
