Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Milano, ecco la moschea abusiva ignorata dal comune Cronaca di Alberto Giannoni
Testata: Il Giornale Data: 02 dicembre 2019 Pagina: 3 Autore: Alberto Giannoni Titolo: «Esposto sulla moschea: 'Sala non ha fatto nulla'»
Riprendiamo dal GIORNALE - Milano di oggi, 02/12/2019, a pag.3, con il titolo "Esposto sulla moschea: 'Sala non ha fatto nulla' " il commento di Alberto Giannoni.
Alberto Giannoni
La moschea abusiva in via Cavalcanti, a Milano
Niente è cambiato. Nonostante la sentenza pronunciata a settembre in Cassazione, in via Cavalcanti si continua a pregare nel seminterrato di un magazzino. Se ne lamentano i residenti, pronti a presentare un nuovo esposto, e lo confermano i dirigenti di Fratelli d'Italia, che individuano nel Comune il problema: «Per la moschea di via Cavalcanti il sindaco ha lasciato soli i cittadini» dice uno dei coordinatori comunali di Fdi, Riccardo Truppo. Che i Comuni siano tenuti a intervenire lo ha attestato a più riprese anche l'assessore regionale all'Urbanistica, Pietro Foroni. L'ultima volta lo ha fatto a due mesi fa, con una lettera indirizzata a tutti i Comuni, per precisare che l'omesso controllo sugli illeciti edilizi può «configurare una specifica responsabilità, anche penale». Ed era intervenuto, Foroni, anche immediatamente dopo la sentenza della Cassazione proprio su via Cavalcanti, precisando che la presenza di un luogo di culto in un immobile che non ha destinazione d'uso coerente costituisce «non solo un'illiceità dal punto di vista amministrativo, ma anche un abuso edilizio e quindi una fattispecie penale». Quella sentenza configura un precedente fondamentale. Il verdetto della Suprema Corte sembrava aver messo la parola fine a decine di denunce, raccolte di firme, ed esposti già depositati. Eppure tutto sembra procedere come se niente fosse. Truppo, che è presidente della commissione sicurezza del municipio 2, si definisce «attonito». «Dopo che la Cassazione aveva chiarito con questa importante sentenza che non si potesse svolgere attività di culto senza una regolare e apposita autorizzazione, senza che a nulla valesse la titolarità del possesso e o detenzione dell'immobile - dice - ci si aspettava che il sindaco Sala si battesse per ripristinare velocemente la legalità. Ma così non è stato. Le risposte lente dell'amministrazione hanno lasciato di fatto i cittadini soli e senza giustizia. Così si continua a tollerare queste realtà abusive che insieme alle tante altre moschee abusive della zona, oltre che alle periodiche occupazioni dei centri sociali, danno il segno del tipo di Milano che questo sindaco vuole». Il coordinatore di Fdi vede «la strada di un'ipotesi penale di chi per omissione d'atti non ha fatto quanto avrebbe dovuto». «La cosa assurda - prosegue - è che il sindaco in Zona colpisce altre realtà, come le bocciofile, in particolare quella della Martesana, una realtà importante attiva da quasi 50 anni (con oltre mille soci e tante attività sociali in corso) bersaglio di procedure sanzionatone volte a scoprire minime irregolarità (se una bevanda sia venduta ad un socio iscritto o ad un ospite accompagnatore ad esempio), che la stanno mettendo in ginocchio. A quanto pare nessuno riesce a capire quali siano le priorità della nostra città».
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