Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele, per ora niente governo Un'impasse politica di cui non si vede per ora la fine
Testata: Il Giornale Data: 18 novembre 2019 Pagina: 10 Autore: la redazione del Giornale Titolo: «Gantz-Netanyahu, altre liti. Il governo è in alto mare. L'ultimo appello di Rivlin»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 18/11/2019, a pag.10, l'articolo "Gantz-Netanyahu, altre liti. Il governo è in alto mare. L'ultimo appello di Rivlin".
Benny Gantz, Reuven Rivlin, Benjamin Netanyahu
Impasse in Israele sulla formazione del governo: nonostante siano ormai passati due mesi dalle elezioni - le seconde quest'anno dopo il voto del 19 aprile - nessuno è riuscito a mettere insieme i numeri per creare una coalizione. Dopo il fallimento del premier uscente, Benjamin Netanyahu, il mandato è passato a Benny Gantz, leader del partito centrista Blu e Bianco che tuttavia, a pochi giorni dalla scadenza, non è ancora arrivato a un accordo con il Likud per un governo di unità nazionale. Il presidente israeliano, Reuven Rivlin, durante una visita alle comunità intorno alla Striscia di Gaza, ha rimproverato i due leader, esortandoli a mettere da parte le differenze. «Ritengo che un governo possa ancora essere formato - ha affermato - i disaccordi sono più personali che logici, politici o per l'interesse dello Stato. I leader d'Israele devono capire che i cittadini sono la priorità principale». Dopo un nuovo round di colloqui ieri, le delegazioni di Blu e Bianco e del partito ultranazionalista russofono Yisrael Beiteinu hanno fatto sapere che sono stati fatti «progressi reali nella stesura delle linee guida per un esecutivo e in materia di affari Stato-religione». «L'unica cosa che separa lo Stato d'Israele e un ampio governo liberale di unità nazionale è la piccola decisione di due persone», ha sottolineato il deputato di Yb, Oded Forer. «Gantz deve accettare i suggerimenti del presidente Rivlin per formare un governo e il premier deve rompere con il suo blocco di destra», ha spiegato. Un riferimento alla proposta del capo dello Stato per una premiership a rotazione con Netanyahu come primo premier, con l'assicurazione di quest'ultimo che lascerà l'incarico nel caso venisse incriminato per corruzione. Ipotesi che secondo indiscrezioni di stampa potrebbe avverarsi già domani. Il co-fondatore di Blu e Bianco, Yair Lapid, ha ribadito che un governo di unità nazionale si sarebbe potuto creare già molto tempo fa se non fosse stato per l'insistenza di Netanyahu di voler far entrare nella coalizione l'intero blocco di destra.
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