Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La Corte Europea di Giustizia incolla le etichette che discriminano Israele Il doppio standard di giudizio è il primo passo verso il boicottaggio
Testata: Il Giornale Data: 13 novembre 2019 Pagina: 12 Autore: la redazione del Giornale Titolo: «Sulle etichette degli alimenti va indicato: colonie israeliane»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 13/11/2019, a pag.12, l'articolo "Sulle etichette degli alimenti va indicato: colonie israeliane".
La Corte di Giustizia Europea pretende che venga segnalata sull'etichetta dei prodotti l'origine eventuale dalle "colonie israeliane", come viene definita la regione di territori contesi che, in base agli accordi di Oslo del 1994, è sotto il controllo dell'autorità dello Stato ebraico. Senza contare che il Golan è stato con legge dello Stato parte integrante di Israele. Allo stesso tempo, all'Europa non interessa etichettare nessun prodotto che proviene dalle altre numerose zone del mondo contese. E' un evidente esempio di doppio standard di giudizio con cui si vuole colpire esclusivamente Israele, una norma discriminatoria che è il primo passo verso il boicottaggio.
Ecco l'articolo:
La normativa europea di etichettatura discrimina unicamente i prodotti israeliani, nonostante ci siano al mondo oltre 200 contenziosi territoriali
I prodotti alimentari provenienti dai territori occupati da Israele devono essere chiaramente etichettati come provenienti da «colonie israeliane» per evitare che i consumatori vengano fuorviati. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Unione Europea in una sentenza pronunciata dopo un ricorso presentato dall'Organizzazione ebraica europea e dalla casa vinicola israeliana Vignoble Psagot. Gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele devono recare l'indicazione del luogo di origine accompagnata, nel caso in cui provengano da un insediamento israeliano, dall'indicazione di tale provenienza. Una decisione che Israele «respinge fortemente»: «L'unico scopo della decisione è di prendere di mira Israele e di applicare due pesi e due misure», ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano. Secondo la Corte Ue, i consumatori potrebbero essere tratti in inganno dall'indicazione, su alcuni alimenti, secondo cui lo Stato di Israele è il «paese d'origine». Perché di fatto i prodotti in questione sono originari di territori che dispongono ciascuno di uno statuto internazionale proprio e distinto da quello di Israele e sono occupati da quest'ultimo, soggetti a una sua giurisdizione limitata. Lo Stato di Israele è presente in quei territori ma non in qualità di entità sovrana. In base alle norme dell'Unione europea in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, deve essere chiara la provenienza prodotti in modo che i consumatori possano fare delle scelte basate su considerazioni non solo sanitarie, economiche, ambientali o sociali, ma anche di ordine etico e relative al rispetto del diritto internazionale. Solo così si possono prendere decisioni consapevoli.
Per inviare al Giornale la propria opinione, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante