Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Londra 1936,antisemitismo: Daniel Radcliffe racconta la storia del bisnonno Commento di Antonello Guerrera
Testata: La Repubblica Data: 22 luglio 2019 Pagina: 15 Autore: Antonello Guerrera Titolo: «Harry Potter piange per il bisnonno ebreo»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 22/07/2019, a pag.15, con il titolo "Harry Potter piange per il bisnonno ebreo" il commento di Antonello Guerrera.
Antonello Guerrera
Daniel Radcliffe
Come scrive il Sunday Times , «neanche la bacchetta magica di Harry Potter ha potuto nulla contro il dolore». Già, perché Daniel Radcliffe, l’attore britannico celebre per aver interpretato l’adoratissimo maghetto della milionaria saga di JK Rowling, è scoppiato in lacrime durante un documentario Bbc su di lui in onda stasera. Motivo: la scoperta di una lettera di addio di un suo bisnonno, Samuel Gershon, suicida nel 1936, a 42 anni, dopo un furto notturno subito nella sua gioielleria di Londra, non tanto per la pur gravissima perdita finanziaria quanto per la reazione della polizia. A quanto pare, gli inquirenti non fecero pressoché nulla per ritrovare i ladri: sospettavano che Samuel, in quanto ebreo, avesse architettato tutto per speculare sull’assicurazione. «Gli ebrei lo fanno spesso», si legge in un documento ufficiale ritrovato dalla Bbc . E così, per l’antisemitismo allora dilagante, il bisnonno di Radcliffe perse quasi tutto e dopo qualche mese si suicidò, scrivendo alla moglie Doll: «Non posso sopportare tutto questo dopo 22 anni di lavoro, quindi ti lascio vigliaccamente, tesoro, ma sappi che ti amo». Parole che hanno fatto piangere l’attore, 30 anni domani, anche lui in un momento non facile perché in uscita dal tunnel dell’alcolismo: «In qualche modo, a causa dell’alcol, ho provato la stessa vergogna del mio bisnonno», ha confessato Radcliffe tra le lacrime. Per paura di rappresaglie antisemite, dopo il suicidio di Samuel la famiglia Gershon cambiò il suo cognome in Gresham.
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