Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Québec, sì alla legge sulla laicità Commento di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 18 giugno 2019 Pagina: 15 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Legge sulla laicità Cambia il Québec multiculturale»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/06/2019. a pag.15, con il titolo "Legge sulla laicità Cambia il Québec multiculturale" il commento di Stefano Montefiori.
Stefano Montefiori
Nella notte di domenica il parlamento della provincia francofona del Québec ha approvato una «legge sulla laicità» che rompe il modello multiculturale fissato in Canada dalla carta costituzionale del 1982, e che importa in Nordamerica la battaglia francese contro l’ostentazione dei simboli religiosi nello spazio pubblico. In base alla nuova legge i funzionari pubblici in Québec, per esempio i giudici, i poliziotti, gli agenti penitenziari, gli insegnanti, non potranno portare segni religiosi visibili nell’esercizio delle loro funzioni: niente velo islamico, o turbante dei sikh, per esempio. È una svolta che apre a possibili conflitti costituzionali con lo Stato federale canadese, e in prospettiva a un rilancio della «questione nazionale» del Québec con l’ipotesi di un nuovo referendum per l’indipendenza a partire dal 2022.
Il modello multiculturale anglosassone lascia libertà di espressione e manifestazione religiosa anche in pubblico ai cittadini di qualsiasi etnia e confessione, ai quali non viene chiesto di conformarsi a un modello dominante di «cittadino canadese». Secondo i detrattori, questo lascia spazio al comunitarismo, ossia allo sviluppo separato in comunità distinte, negando uno spazio comune a tutti i cittadini al di là delle appartenenze religiose. Il modello assimilazionista francese negli ultimi anni ha fatto della difesa della laicità il suo strumento d’elezione, con le leggi che proibiscono il velo nelle scuole e il burqa nelle strade. Esulta il sociologo canadese Mathieu Bock-Côté (nella foto), che si è battuto per la legge ed è molto popolare in Québec e in Francia grazie ai suoi interventi sul Journal de Montréal e sul Figaro (ed è autore di un saggio contro l’«Impero del politicamente corretto»). «Si tratta di un momento storico — scrive Bock-Côté —. Il popolo del Québec riafferma il diritto a definire il proprio modello di integrazione, radicato nella sua identità fondatrice e normativa». Il Québec è da domenica ancora più vicino alla Francia, e più lontano dal Nordamerica.
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