Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ritratto di Volodymyr Zelenski, l'ex comico ebreo Presidente dell'Ucraina temuto da Putin Di ebrei ce ne sono due a guidare il paese, Commento di Franco Venturini
Testata: Corriere della Sera Data: 03 maggio 2019 Pagina: 26 Autore: Franco Venturini Titolo: «Il presidente Zelenski, l'ex comico ucraino che non fa ridere Putin»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/05/2019, a pag. 26, con il titolo "Il presidente Zelenski, l'ex comico ucraino che non fa ridere Putin", il commento di Franco Venturini.
Franco Venturini
Volodymyr Zelenski
Volodymyr Zelenski, l’attore comico eletto a valanga presidente dell’Ucraina, non è riuscito sin qui a far ridere il collega russo Vladimir Putin. Tutt’altro. Il Cremlino aveva spesso giustificato l’annessione della Crimea e il controllo delle regioni orientali di Donetsk e di Lugansk con il fatto che l’Ucraina era in mano a golpisti filonazisti. Ma le elezioni si sono svolte secondo regole democratiche e, quando Zelenski sarà stato insediato, l’Ucraina sarà l’unico Paese al mondo oltre a Israele ad avere presidente e premier (Groysman) di religione ebraica: un dato che mal si concilia con i filonazisti della narrazione di Mosca. Non basta. Per fargli abbassare subito le penne, Putin ha «regalato» a Zelinski una legge che facilita la concessione della cittadinanza russa agli ucraini. L’ex comico ha reagito chiedendo nuove sanzioni contro la Russia. Insomma, colui che all’indomani del voto veniva descritto come un boccone sin troppo facile per Putin sembra avere unghie affilate. È un indizio positivo, ma la partita è ancora tutta da giocare. Fino alle elezioni di ottobre Zelenski non avrà una maggioranza alla Rada (il parlamento ucraino): ci sarà per lui, tra sei mesi, un nuovo trionfo elettorale? E quali altri scherzetti studierà nel frattempo Vladimir Putin per metterlo nei guai? La speranza nasce dal fatto che Zelenski, mentre tiene testa a Putin, proclama di volere più di tutto un cessate il fuoco e poi un accordo di pace in Ucraina. Dal 2014, anno dell’annessione della Crimea, i morti sono diventati 13.000. Nel cuore dell’Europa. Ora potrebbe tornare d’attualità il progetto di schierare una forza di interposizione dell’Onu. E se Trump sarà rieletto, il pragmatismo Usa potrebbe favorire uno scambio che altri definiscono già scandaloso: fuori i russi dall’Est ucraino contro accettazione tacita della Crimea annessa e fine delle sanzioni. Forse è fantapolitica. Ma il comico Zelenski da presidente potrebbe rivelarsi imprevedibile. Anche per Putin.
Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante