Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Doppio standard: demonizzato il muro difensivo di Israele, ma quello della Turchia non fa notizia Silenzio dei media, nessuna indignazione
Testata: La Repubblica Data: 01 maggio 2019 Pagina: 14 Autore: la redazione di Repubblica Titolo: «La Turchia costruisce un muro di separazione dalla zona curda di Afrin»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 01/05/2019, a pag.14 a breve "La Turchia costruisce un muro di separazione dalla zona curda di Afrin".
Nessuna indignazione si è sollevata per la costruzione, da parte della Turchia islamista di Erdogan, di un muro di 70 chilometri che isola la regione kurda di Afrin. I media italiani ignorano la notizia con l'eccezione della breve, brevisima, pubblicata da Repubblica. Se a costruire il muro fosse stato Israele, i titoli cubitali di condanna avrebbero occupato tutte le prime pagine. E' un esempio tipico di doppio standard di giudizio, funzionale a demonizzare lo Stato ebraico e ad assolvere le dittature di tutto il mondo, a partire da quelle islamiche.
Ecco il pezzo:
Il muro di Afrin
La Turchia ha avviato la costruzione di un nuovo muro di separazione in territorio siriano che mira a isolare l’enclave curda di Afrin, da più di un anno controllata dalle forze turche, dal resto delle altre zone del nord della Siria. Attivisti e testimoni oculari nella zona hanno diffuso immagini dei lavori di costruzione di una barriera in cemento, alta tre metri, e che si estenderà per circa 70 chilometri, lungo la linea del fronte tra la zona curda controllata dalla Turchia e l’area confinante di Aleppo, in mano alle forze di Damasco. La Turchia non ha finora confermato o smentito quanto emerge da Afrin. Ma in passato Ankara ha giustificato le sue misure, affermando che si tratta di azioni per proteggersi dal "terrorismo" dell’ala siriana del Pkk.
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