Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Svizzera: arriva la multa per chi dice 'Allah Akhbar' Un provvedimento da imitare
Testata: Libero Data: 19 febbraio 2019 Pagina: 13 Autore: la redazione di Libero Titolo: «Multa legittima a chi pronuncia 'Allah Akhbar'»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/02/2019, a pag.13 la breve "Multa legittima a chi pronuncia 'Allah Akhbar' ".
Non è accusabile di discriminazione razziale una poliziotta svizzera che lo scorso gennaio a Sciaffusa aveva multato un giovane dopo averlo sentito pronunciare la formula islamica «Allahu akbar» («Dio è il più grande»). La Procura cantonale ha annunciato ieri di aver deciso di non procedere contro l'agente. La Procura si era vista recapitare lo scorso 10 gennaio una denuncia penale per discriminazione razziale contro ignoti a seguito di un fatto riferito nei giorni precedenti dal giornale 20Minuten: una poliziotta aveva affibbiato una multa di 210 franchi per «pubblico disturbo» a un 22enne svizzero di origini turche che aveva sentito per strada rivolgersi a un conoscente con l'espressione «Allahu akbar», tristemente nota negli ultimi tempi perché spesso sulla bocca dei terroristi islamici. Il giovane aveva tuttavia sostenuto che si trattava semplicemente di una formula di saluto. La Procura sciaffusana rammenta che secondo l'articolo 261bis del Codice penale svizzero si rende colpevole di «discriminazione razziale» «chiunque incita pubblicamente all'odio o alla discriminazione contro una persona o un gruppo di persone per la loro razza, etnia o religione». E dunque necessario - aggiunge - che l'affermazione avvenga in pubblico, di fronte a una cerchia di persone non legate da relazioni personali. In questo caso - argomenta - l'agente «ha semplicemente riferito le sue percezioni alla polizia comunale di Sciaffusa».
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