Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Testata: Informazione Corretta Data: 01 febbraio 2019 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Hebron, addio Onu»
Hebron, addio Onu Commento di Deborah Fait
Alcuni effettivi delle forze Tiph a Hebron
Quello che molti media italiani dimenticano di sottolineare è il significato della prima lettera dell'acronimo TIPH (Temporary International Presence in Hebron). T come Temporary quindi, temporanea presenza internazionale a Hebron, significa che e' arrivata l'ora di fare le valigie e tornare a casa. E' provato che gli osservatori Onu, in qualunque posto si trovino, sono completamente inutili, le truppe di stanza in Libano hanno permesso a Hezbollah di creare, sotto il loro naso, una vera e propria Santabarbara di missili puntati contro Israele e di scavare una rete di tunnel per entrare nel paese ad ammazzare. A Hebron non fanno meglio, il TIPH ha sempre dimostrato di avere simpatia per i palestinesi e di essere indifferenti, quando non molto tolleranti, alla presenza nella città di organizzazioni terroristiche come Hamas e consorelle. Negli anni 90, subito dopo gli infausti accordi di Oslo, il terrorismo palestinese aveva raggiunto livelli altissimi, colpiva come sempre i civili, cecchini palestinesi si davano molto da fare, le bombe erano disseminate ovunque, l'atmosfera era pesante. Quella pace tanto sbandierata a Oslo non era stata che una scusa per Arafat che aveva immediatamente sguinzagliato i suoi killer in tutta Israele. Nel 1995 Baruch Goldstein, un medico emigrato in Israele dagli USA, dopo aver visto il risultato di un attentato palestinese, si tramutò in assassino e massacrò nella Tomba dei Patriarchi (trasformata in moschea) 29 arabi palestinesi per essere poi ammazzato lui stesso. Nel 1997 il TIPH fu assegnato a Hebron per calmare gli animi e monitorare la situazione sempre molto complicata dopo che l'80% della città ( entrata negli accordi di Oslo) fu ceduta, con dolore estremo, ai palestinesi e divenne H1, con 220.000 abitanti arabi. Israele mantenne il controllo del 20%, chiamata H2, con un migliaio di ebrei circondati da palestinesi ostili e armati. Il TIPH è formato da civili e militari ( anche i nostri carabinieri) appartenenti a Norvegia, Svezia, Svizzera, Italia e Turchia e si può facilmente immaginare che il personale turco veda gli ebrei come fumo negli occhi. Il TIPH non ha mai tentato di normalizzare i rapporti tra ebrei e arabi, semmai il contrario. Ari Fuld, un rabbino ammazzato da un arabo quattro mesi fa, è stato ripreso in un video, mentre cercava di spiegare a un paio di osservatori del tutto indifferenti, l'importanza che ha per gli ebrei la Tomba dei Patriarchi, dove sono sepolti i Padri e le Madri di Israele, Abramo, Isacco, Giacobbe, Sarah, Rebecca, Leah. Mentre Fuld raccontava la storia del popolo ebraico a un annoiato e imbarazzato osservatore, una ragazza in divisa, quindi non araba, ha gridato chiaramente, in inglese, "Go back to America". Sembrava un grido si guerra e, d'un tratto, Rav Fuld si è ritrovato da solo in mezzo alla strada. Come un appestato e completamente inerme. Umberto De Giovannangeli (che si definisce esperto di Medio Oriente e islam) in un orrido articolo pubblicato dal Huffington post parla di schiaffo all'Italia e delle "gravi motivazioni" di Netanyahu:" Non consentiremo la prosecuzione della presenza di una forza internazionale che opera contro di noi". Bravo Bibi, basta con questi stranieri che vanno a creare zizzania in casa altrui. UDG, sempre fedele al suo credo bigotto, si lancia nella solita retorica dei bambini palestinesi tanto buoni e sorridenti, dei "coloni" brutti e cattivi che gettano le immondizie sulla testa dei bravi palestinesi. Scrive anche che il TIPH tenta di difendere i più deboli e indifesi cioè i bambini e gli adolescenti palestinesi. Quelli israeliani no, non ne sono degni, sono solo "coloni". Mille ebrei contro 220.000 arabi, la maggior parte affiliati di Hamas. A chi la racconta che sono indifesi? Eppure chi non sa gli crede, è su questo trucco che giocano molti giornalisti o pseudo tali. UDG dice di essere stato a Hebron e di aver visto con i suoi occhi la indifesa santità araba e la perfidia ebraica.
Bene, ci sono stata anch'io nella prima e più antica capitale di Israele e posso giurare di aver visto le case degli ebrei protette da sacchetti di sabbia fino al primo piano, solo quelle e nemmeno una degli arabi. UDG conclude " Netanyahu considera il TIPH forza ostile perchè testimoni scomodi di una illegalità che non conosce limiti". Illegalità? Si, in effetti lanciare cavoli marci può essere considerato illegale ma non è niente in confronto a donne sgozzate, a bambine ammazzate nel loro letto, a rabbini sventrati. Che ne pensa signor UDG? La verità è, come dicono il ministro della Sicurezza Gilad Erdan e i rapporti della polizia, che " I membri del TIPH creano deliberatamente frizioni tra le popolazioni per giustificare la loro presenza e il loro stipendio" In effetti gli osservatori non hanno mai risolto i problemi ma ne sono divenuti parte e la loro presenza non ha mai evitato gli attacchi mortali dei palestinesi contro gli ebrei di Hebron e dintorni. Dal 1. Febbraio solo l'esercito manterrà l'ordine a Hebron e forse, come scrive l'editoriale del Jerusalem Post, sarà più facile farlo senza degli stranieri intenti a gettare benzina sul fuoco. L'ONU e le organizzazioni che ne fanno parte stanno perdendo rapidamente terreno, un po' di soldi in meno, qualche ong smantellata, osservatori di parte spediti a casa, grazie a Netanyahu e a Trump. La politica dell'odio antisemita non paga più come prima. Era ora.
Deborah Fait "Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"