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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.12.2018 Basta con la storiella del 'lupo solitario'
Cronaca di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 23 dicembre 2018
Pagina: 15
Autore: Marta Serafini
Titolo: «Strasburgo, le indagini 'Chekatt giurò fedeltà all'Isis in un filmato'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/12/2018, a pag.15, con il titolo "Strasburgo, le indagini «Chekatt giurò fedeltà all'Isis in un filmato»  la cronaca di Marta Serafini

Per quanto tempo dovremo ancora sorbirci la favola del 'lupo solitario'? Bene ha fatto Marta Serafini a raccontare nei dettagli lo stretto rapporto  del terrorista di Strasburgo con lo Stato Islamico, che non è affatto scomparso, ha semplicemente aggiornato la propria tecnica.

Immagine correlataImmagine correlata
Marta Serafini                          Cherif Chekatt era agli ordini dell'Isis

Cherif Chekatt, il 29enne, che a Strasburgo l'n dicembre scorso ha ucciso 5 persone, compreso il reporter italiano Antonio Megalizzi, avrebbe giurato fedeltà all'Isis in un filmato. La notizia trapela da una fonte vicina alle indagini riportata dall'Afp. Isis aveva rivendicato l'attacco con un comunicato postato su Amaq, la sedicente agenzia di stampa del Califfato, in cui definiva Chekatt un suo «soldato» e le morti una vendetta «per i fratelli morti in Siria e in Iraq». La rivendicazione era arrivata poco dopo l'uccisione di Chekatt in un blitz della polizia nel quartiere di Neudorf. Chekatt era inserito nella lista dei sospettati per jihadismo — la cosidetta «fiche S». Era stato condannato 27 volte per reati comuni in Francia, Germania e Svizzera e aveva trascorso molti mesi in carcere. Per l'attacco sono state arrestate sette persone. Tra queste i genitori di Chekatt e due fratelli però tutti rilasciati.

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