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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
06.12.2018 Yemen: non è una guerra convenzionale, ma terrorismo della fazione filo-iraniana per destabilizzare il Paese e combattere l'Arabia Saudita
L'omissione di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 06 dicembre 2018
Pagina: 25
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Le vittime della guerra in Yemen»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/12/2018, a pag. 25, con il titolo "Le vittime della guerra in Yemen" il commento di Giordano Stabile.

Quello che Giordano Stabile omette nel pezzo di oggi è che gli houthi  yemeniti sono terroristi filoiraniani finanziati e armati da Teheran per cercare di rovesciare il governo yemenita, amico dell'Arabia Saudita. Con questa omissione, la guerra in Yemen sembra il conflitto tra due parti che combattono ad armi pari, mentre si tratta di un'offensiva terroristica per destabilizzare un Paese, l'Arabia Saudita si difende.

Ecco il commento:

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Giordano Stabile

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Saada, Yemen

Ottantamila morti. È la stima delle vittime nella guerra in Yemen fatta dall’«Armed Conflict Location and Event Data Project» (Acled), un gruppo di ricerca associato all’Università del Sussex. La cifra si riferisce alla stima massima, se si considera tutto il periodo dall’inizio del conflitto nel marzo 2015 all’ottobre 2018. Il dato, che pure non tiene conto delle vittime di malattie e malnutrizione, è molto più alto di quello dell’Onu.

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Ieri sono cominciati in Svezia i primi colloqui di pace fra i ribelli sciiti Houthi e il governo del presidente Abdrabbuh Mansur Hadi, sostenuto da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Gli insorti sono arrivati con un aereo messo a disposizione dal Kuwait, accompagnati dall’inviato speciale dell’Onu Martin Griffiths. Dai colloqui ci si aspetta almeno un cessate-il-fuoco permanente a Hodeidah, con la salvaguardia del porto e l’apertura di un corridoio umanitario per portare cibo e medicinali a Sanaa.

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