Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Una coalizione sunnita pragmatica per fermare l'espansione iraniana Cronaca di Rolla Scolari
Testata: La Stampa Data: 02 novembre 2018 Pagina: 21 Autore: Rolla Scolari Titolo: «'Scudo arabo', al via le manovre della 'Nato mediorientale'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/11/2018, a pag.21, con il titolo " 'Scudo arabo', al via le manovre della 'Nato mediorientale' " il commento di Rolla Scolari.
Rolla Scolari
I vertici militari egiziani hanno dato un nome alle esercitazioni militari congiunte che domani inizieranno nel Nord-ovest del Paese, nel governatorato di Marsa Matruh: «Lo scudo arabo». Per i funzionari dell’amministrazione Trump, che da anni spingono per la creazione di un’alleanza militare mediorientale, le prossime manovre sono l’indizio di come sia possibile costruire una Nato araba e sunnita. In queste ore, le forze di Arabia Saudita, Kuwait, Emirati arabi, Bahrein e Giordania stanno convergendo verso le basi egiziane, hanno fatto sapere i vertici militari del Cairo attraverso il profilo Facebook dell’esercito. Per quasi due settimane, saranno impegnate in operazioni navali, aeree e di terra assieme all’esercito e all’aviazione egiziani. Il Libano e il Marocco saranno presenti soltanto come Paesi osservatori.
Mike Pompeo con Abdel Fattah Al Sissi
Le pressioni dell’America In passato, si era già parlato di una possibile alleanza arabo-sunnita, guidata dal Cairo, ma con base in Arabia Saudita. Era il 2015. Nulla era poi accaduto, nemmeno quando Riad aveva tentato di concretizzare l’idea di un’alleanza islamica, in funzione anti-iraniana. E Teheran è nei pensieri dell’Amministrazione Trump quando il governo americano fa pressioni sugli alleati arabo-sunniti per la formazione di un’Alleanza atlantica in versione mediorientale. Il presidente degli Stati Uniti, dopo aver ritirato il proprio Paese dal trattato sul nucleare firmato con l’Iran dal suo predecessore e da parte della comunità internazionale, ha ristabilito le sanzioni contro la Repubblica islamica e rafforzato la relazione di Washington con Riad, proprio in funzione anti-iraniana.
L’incontro con Pompeo Soltanto un mese fa, a New York, i ministri degli Esteri dei sei Paesi i cui eserciti si ritrovano oggi in Egitto, assieme ai colleghi di Oman e Qatar, hanno incontrato il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che proprio di questa possibile alleanza ha voluto discutere.
Milioni di sfollati Per ora, però, l’unica volta che in decenni gli eserciti regionali si sono ritrovati a combattere fianco a fianco, il risultato è stato uno dei più sanguinosi (e dimenticati) conflitti della regione. Dal 2015, l’Arabia Saudita è alla testa di una coalizione di forze arabe, in prevalenza del Golfo, sostenuta dagli Stati Uniti, che si scontra in Yemen con i ribelli Houthi, appoggiati finanziariamente e logisticamente dall’Iran. Ad oggi, nessuno è in grado di dare una cifra certa sul numero totale delle vittime, che secondo alcune fonti sarebbero almeno 40mila. Gli sfollati, sostengono le Nazioni Unite, sono oltre tre milioni.
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