Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La storia recente di Israele attraverso le lettere di Yossi Klein Halevi Recensione di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 21 ottobre 2018 Pagina: 35 Autore: Davide Frattini Titolo: «Un giardino a testa per ciascuno dei due vicini»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - La Lettura di oggi, 21/10/2018, a pag.35, con il titolo "Un giardino a testa per ciascuno dei due vicini" il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
La copertina e l'autore Yossi Klein Halevi
La prima lettera è dedicata al «muro tra di noi» che parrebbe ostacolare ogni dialogo con il vicino del titolo. Eppure Yossi Klein Halevi è tornato a crederci, lui che, immigrato in Israele nel 1982, è passato attraverso tutti i gradi ideologici: dal rigetto estremista (giovane ebreo americano seguace del rabbino razzista Meir Kahane) alla speranza di pace (gli anni di Oslo) alle disillusioni (le tante guerre e quelle che ancora potrebbero scoppiare). Così in Letters to My Palestinian Neighbor (Harper, pp. 224, S 24,99) sceglie di rivolgersi a un palestinese che chiama «vicino perché non conosco il tuo nome», un appellativo — ammette — forse troppo disinvolto «visto che siamo intrusi nei rispettivi incubi». È rispettivi la parola: il libro è un tentativo di raccontare le aspirazioni, le convinzioni, i dolori generati negli israeliani dal conflitto che non finisce. Nel contempo cerca di creare un giardino comune (spirituale, tra le religioni monoteiste) che non sia troppo verde per gli uni e inaridito per gli altri.
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