Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Inghilterra sempre più vicina al baratro: rimesso in libertà il predicatore terrorista pro-Isis Cronaca di Alessandra Rizzo
Testata: La Stampa Data: 20 ottobre 2018 Pagina: 18 Autore: Alessandra Rizzo Titolo: «Esce di galera Choudary, predicatore pro-Isis»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 20/10/2018, a pag. 18, con il titolo "Esce di galera Choudary, predicatore pro-Isis", la cronaca di Alessandra Rizzo.
Anjem Choudary
E’ da vent’anni il volto dell’Islam radicale nel Regno Unito, un predicatore d’odio che ha inveito contro l’Occidente, inneggiato ai terroristi dell’11 settembre ed è tutt’ora considerato un pericolo per la sicurezza del Paese. Ma Anjem Choudary è uscito di prigione dopo aver scontato appena metà della pena. Sarà in libertà vigilata, controllato a vista da 25 agenti, ma le polemiche infuriano. «Una pazzia che mette a rischio la popolazione», ha detto il deputato John Woodcock, della commissione affari interni ai Comuni.
Choudary è stato condannato nel 2016 a cinque anni e mezzo per istigazione alla violenza dopo una serie di discorsi di propaganda allo Stato Islamico. Avvocato di origine pachistana, 51 anni, è stato una figura centrale per il reclutamento e la radicalizzazione di centinaia di giovani musulmani: alcuni di loro hanno compiuto attentati nel Paese, come Michael Adebolajo, che nel 2013 ha ucciso il soldato Lee Rigby a colpi di mannaia; altri sono andati in Siria a combattere al fianco dell’Isis. «In ogni piano terroristico su cui io abbia indagato, qualcuno era legato a Choudary», ha detto l’ex detective David Videcette.
Sorvegliato speciale Choudary ha lasciato il carcere di Belmarsh, alle porte di Londra, alle 4 del mattino, in una macchina con vetri scuri e due auto di scorta della polizia. Qualche ora dopo è apparso davanti alle telecamere nella residenza dove trascorrerà la libertà vigilata, tra le proteste dei vicini: barba lunga, occhiali e abito bianco, ha sorriso soddisfatto senza rilasciare dichiarazioni. Il rilascio è avvenuto in virtù di una legge che prevede la libertà condizionata dopo aver scontato la metà della pena, in caso di buona condotta. Choudary sarà sottoposto a misure di sorveglianza severe: niente internet se non sotto controllo; divieto di tenere sermoni o recarsi in determinate mosche; una telefonata al giorno, monitorata dagli agenti; divieto di lasciare Londra. Le autorità hanno «molta esperienza nel gestire questi criminali», si è difesa la premier Theresa May. Ma in molti chiedono al ministro degli Interni Sajid Javid di intervenire, anche perché secondo le autorità giudiziarie Choudary non è pentito ne’ riformato. «Anjem Choudary resta l’estremista piu’ pericoloso della Gran Bretagna», ha detto Nick Lowles, capo del gruppo «Hope not Hate» che monitora le organizzazioni estremiste. Lowles sostiene che, nonostante le restrizioni, il rilascio di un personaggio di cosi’ alto profilo galvanizzerà gli estremisti. «La sua influenza e il danno che le sue azioni hanno fatto – dice - non hanno eguali».
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