Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ho letto qualche tempo fa, mi sembra nel libro di Socci, TRADITI, SOTTOMESSI, INVASI, che l'altopiano iberico, nell'antichità non era brullo e desolato come lo conosciamo noi ora. Era ricco di boschi e di foreste. Si diceva nel libro che l'altopiano è diventato così come lo conosciamo oggi, in seguito alla conquista musulmana, per il fatto che tutta la vegetazione fu distrutta dagli incendi. Ma mi domando e vi domando : quanti secoli sono passati dalla conquista islamica ? Possibile che, dopo qualche decennio la vegetazione non abbia ripreso a fiorire ? Quanto ci vorrà oggi, per riparare le distruzioni provocate a Israele col vecchio metodo di fare terra bruciata ?
Franca P. G.
Gentile Franca, Alcuni giorni fa è uscita la notizia che il KKL (Keren Kayenet LeIsraele), la più antica organizzazione ecologica del mondo fondata nel 1901, ha preso l'impegno di ridare vita a tutti gli ettari bruciati dagli arabi di Gaza. Io sono fiduciosa dal momento che Israele e il KKL hanno trasformato il deserto che ricopriva Israele in un paese verde e lussureggiante, dal 1948 sono stati piantati 2 milioni di alberi, sono state letteralmente costruite sulla sabbia foreste, boschi e campi coltivati a perdita d'occhio. Gli ecologisti dicono che la terra bruciata può persino diventare più fertile. Sono assolutamente sicura che gli israeliani sapranno rifare il miracolo a condizione però che il lavoro di distruzione dei gazawi venga bloccato. Un cordiale shalom