Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
"Piano" Guterres: Israele è l'aggressore dei pacifici e non violenti (islamonazisti) palestinesi.
Raffaele De Angelis
Gentile Raffaele, ecco le parole di Uriah, un quindicenne israeliano che vive vicino al confine di Gaza, al Segretario Generale Guterres. Credo che, se leggerà questa lettera, non potrà che mettersi una mano sul cuore. "SIGNOR SEGRETARIO GENERALE, HA MAI SENTITO PARLARE DELL'ALLARME ROSSO?" Uriah Hatzroni, 15enne israeliano che abita nel moshav Yated, vicino al confine con la striscia di Gaza, ha scritto una lettera personale al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nella quale descrive la sua vita sotto la continua minaccia dei razzi palestinesi. “Ora siamo nel periodo delle vacanze estive – scrive Uriah – quando i ragazzini come me dovrebbero potersi divertire e stare con gli amici, e invece siamo costretti in casa o nei rifugi, con la paura di uscire nel caso vi siano lanci contro di noi di razzi o aquiloni incendiari. Signor Segretario Generale, i ragazzini dovrebbero avere il diritto di stare fuori a giocare, e non nei rifugi antiaerei. Negli ultimi mesi, io e la mia famiglia non abbiamo avuto un solo giorno tranquillo, una sola notte tranquilla. Sempre e solo allarme rosso. Signor Segretario Generale – continua Uriah – ha mai sentito parlare dell’allarme rosso? E’ la sirena che ci avverte quando ci sparano addosso razzi e colpi di mortaio. Lo sapeva che abbiamo, quando suona l’allarme, 15 secondi di tempo (!!), a volte anche meno, per metterci al riparo: quindici secondi che separano la vita dalla morte”. Un cordiale shalom http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=1&sez=120&id=71754