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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
10.08.2018 Le parole di Boris Johnson sul burqa e l'islamismo in Inghilterra
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 10 agosto 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «C’è un guaio con croci e burqa a Londra»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 10/08/2018, a pag. 3, l'editoriale "C’è un guaio con croci e burqa a Londra".

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Boris Johnson - una donna islamica con il burqa

L’ex ministro degli Esteri inglese, Boris Johnson, è sotto indagine: il Partito conservatore britannico ha infatti annunciato un’inchiesta da parte di un comitato interno per eventuali violazioni del codice di condotta da parte di Johnson. Il motivo? Qualche giorno fa sul Daily Telegraph aveva definito il velo integrale, il burqa o niqab, un simbolo di “oppressione”, e aveva paragonato sarcasticamente le donne che lo indossano a dei “rapinatori di banca” e alle “cassette per le lettere”. Il linguaggio di Johnson è quello che è, e dovremmo essere abituati (vaccinati?) ai truci personaggi della politica contemporanea. Ma le parole di Johnson dovrebbero servire anche a un’altra riflessione. Se il 60 per cento dei conservatori inglesi pensa che il burqa dovrebbe essere bandito dai luoghi pubblici, all’interno del Partito c’è chi la pensa diversamente, e lo fa con parole e argomentazioni magari più pacate, ma che nascondono una trappola inevitabile. La leader del partito conservatore scozzese, Ruth Davidson, replicando alle dichiarazioni di Boris Johnson, ha detto che “chi indossa il burqa dovrebbe essere difeso nello stesso modo in cui si difendono i cristiani che indossano un crocifisso”. Vuol dire che non c’è alcuna differenza tra simboli cristiani e simboli islamici, perché ognuno è libero di professare qualsivoglia religione. Ma c’è una differenza da considerare. Se nel nome del politicamente corretto qualcuno è costretto a dire che un simbolo di sottomissione, di violazione delle libertà individuali, è un simbolo religioso, vuol dire che quella religione si scontra con gli inviolabili valori occidentali. La croce e il burqa non sono la stessa cosa.

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