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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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La Repubblica Rassegna Stampa
07.08.2018 Vandalizzata da scritte antisemite la casa di Elie Wiesel
Succede in Romania

Testata: La Repubblica
Data: 07 agosto 2018
Pagina: 19
Autore: la redazione di Repubblica
Titolo: «Romania, scritte antisemite sulla casa del Nobel Elie Wiesel»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 07/08/2018, a pag.19, la breve "Romania, scritte antisemite sulla casa del Nobel Elie Wiesel".

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Le scritte antisemite sulla casa di Elie Wiesel in Romania

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Elie Wiesel

La storica abitazione in Romania del premio Nobel Elie Wiesel, scrittore, filosofo, attivista per i diritti umani e professore rumeno naturalizzato statunitense, di origine ebraica e superstite dell’Olocausto morto nel 2016, è stata coperta in un raid notturno di graffiti antisemiti. La famiglia di Wiesel morì ad Auschwitz. Una delle scritte comparsa sui muri della casa a Sighetu Marmatiei, nel nord ovest della Romania, dice: "Sei all’inferno insieme a Hitler". Sull’atto vandalico ora indaga la polizia di Bucarest. La vicenda ha suscitato dure proteste dell’associazione che combatte gli atti di antisemitismo nel Paese. L’ha definita uno sfregio alla memoria delle vittime dell’Olocausto e alle anime dei sopravissuti. La famiglia di Wiesel fu deportata nel maggio del 1944. Morirono nel campo di sterminio la madre e una sorella.

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