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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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I contributi dello Stato ai giornali 02/08/2018

Però per i giornali esistono delle storture nella logica di mercato. Se sbaglio correggetemi, ma mi risulta che i contributi alla stampa vengano erogati sulla base delle copie stampate e non di quelle vendute e questo spiegherebbe come mai, per fare un solo piccolo esempio, io veda tutti i giorni all'ingresso di una scuola paritaria fiorentina una ventina di copie di Avvenire a disposizione di chiunque le voglia prendere. Per scrupolo mi sono informato e mi è stato detto che queste copie sono inviate gratuitamente da Avvenire e questo succede per molti altri giornali, Corriere della Sera, QN, Repubblica ecc, non solo nelle scuole.

Max Vetter

Risponde Daniele Scalise:

I contributi dello Stato per alcune testate (che devono avere certe caratteristiche) sono regolati da un decreto (governo Gentiloni) del 2016 e poi approvato dal Parlamento. Possono accedervi le cooperative giornalistiche, fondazioni etc. ma in ogni caso i contributi non possono superare il 50% dei ricavi conseguiti per l'anno a cui si riferisce la richiesta. La legge prevede che l'aiuto venga regolato in base al numero delle copie annue VENDUTE (che non può esser meno del 30% di quelle distribute per le testate locali e del 20% per quelle nazionali). E' tra l'altro prevista la riduzione del contributi per le imprese editrici che superano il limite di 240 mila euro all'anno nel trattamento economico del personale. Ora: l'Avvenire è quel che è, ma immaginare che dia via gratis le copie per farsi pagare poi dallo Stato è roba un po' ridicola. In ogni caso è vero che l'Avvenire si becca un bel po' di soldi, nel 2016 era la testata che si portava a casa più soldi di tutti (5 milioni e 900 mila euro) seguita da Italia Oggi (4 milioni e 800 mila euro), Libero (3 milioni e 700 mila euro e - dulcis in fundo, il manifesto con 3 milioni).

Daniele Scalise


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