Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Speranza, fratellanza e futuro nel terzo millennio Intervento di Abraham B. Yehoshua
Testata: La Repubblica Data: 05 giugno 2018 Pagina: 25 Autore: Abraham B. Yehoshua Titolo: «Il futuro? Ritrovare la speranza in una fratellanza universale»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 05/06/2018, a pag. 25, con il titolo "Il futuro? Ritrovare la speranza in una fratellanza universale", l'intervento di Abraham B. Yehoshua.
Abraham B. Yehoshua
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, quando abbiamo preso coscienza di quale potenza di autodistruzione sia capace di raggiungere l’essere umano, abbiamo posto dinanzi al futuro richieste chiare ed etiche, e abbiamo sperato che il mondo intero le condividesse e se ne facesse garante. Innanzitutto abbiamo sperato e creduto che in futuro si sarebbe rafforzata la comprensione che la democrazia è la forma di governo legittima, migliore e più sicura per tutti. Abbiamo individuato la necessità urgente di ridurre i divari economici e sociali tramite norme di legge sociali illuminate e giusti accordi internazionali. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale abbiamo anche cominciato sviluppare una chiara fiducia sul fatto che la scienza avrebbe migliorato il benessere dell’uomo, e che se essa fosse stata portatrice anche di valori etici la logica razionale avrebbe di molto indebolito gli orientamenti irrazionali sia nel campo della religione che della politica. Oggi, settantatré anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ci rapportiamo alla scienza con meno sicurezza e talvolta persino con angoscia. Al posto della “scienza allegra” sulla quale Nietzsche aveva riposto speranza per le forze creative e dionisiache positive, vediamo intorno a noi una scienza selvaggia dagli istinti molteplici che cerca di travalicare i confini della natura biologica dell’uomo. Una scienza che rafforza molto la comunicazione sino a renderla inattendibile. Le vie della globalizzazione mettono a repentaglio la fratellanza nazionale e amplificano le disuguaglianze sociali tramite sofisticate manipolazione economiche. Non siamo più certi che vi sia, o si possa applicare alla scienza un controllo etico e sociale. Parte delle sue scoperte innovative e audaci possono sconvolgere la comprensione della realtà stessa che è divenuta sempre più soggetta a manipolazioni. La speranza, presente dopo la Seconda Guerra Mondiale, che avessimo il potere di prendere il sopravvento sul caos etico e sociale nel mondo, va affievolendosi.
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