Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
I paradossi dell'Onu: alla Siria la presidenza della Conferenza sul Disarmo Commento di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 29 maggio 2018 Pagina: 15 Autore: Mirko Molteni Titolo: «II disarmo dell'Onu affidato alla Siria»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/05/2018 a pag. 15, con il titolo "II disarmo dell'Onu affidato alla Siria", il commento di Mirko Molteni.
Ennesimo dei paradossi dell'Onu ieri a Ginevra: la presidenza di turno della Conferenza sul Disarmo delle Nazioni Unite è stata affidata alla Siria del sanguinario Assad. E' ignobile che sia proprio la Siria, il Paese in cui da anni si è consumata una feroce guerra civile, con il regime che sopravvive soltanto con l'aiuto di Iran e Russia.
Ecco l'articolo:
Mirko Molteni
I terroristi operano tranquillamente, l'Onu dorme
Proprio a quella Siria ancor oggi in piena guerra civile e crocevia dei più vari traffici darmi per le milizie, è stata assegnata ieri la presidenza di turno della Conferenza sul Disarmo delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra. L'ambasciatore siriano presso le strutture ONU della città svizzera, Hussam Eddin Ala, ha declamato la vittoria del suo Paese «sull'opposizione degli Usa e la campagna mediatica di Israele». La carica è poco più che simbolica, nel senso che la presidenza siriana durerà un mese scarso, fino al 26 giugno, ma Ala promette «professionalità e nei nostri compiti». È già la terza volta che la Siria detiene un turno di presidenza a partire dalla sua ammissione nel 1996, ma stride la situazione considerato che proprio il conflitto fra Assad e i jihadisti ha offerto sempre maggiori occasioni di sperimentazione di nuove armi, specie da parte dei russi, dai missili Kalibr ai caccia Sukhoi Su-57. E senza contare le perduranti polemiche sul sospetto uso di armi chimiche, sebbene siano probabilmente azioni orchestrate dai jihadisti per incolpare Assad. Anche la presenza militare iraniana, con uomini e missili, in Siria stona con le prossime quattro settimane di impegno siriano per il disarmo, oltretutto considerando che le basi pasdaran offrono bersagli per l'aviazione israeliana, che a sua volta coi suoi raid ha pure in questi giorni fatto debuttare per la prima volta il caccia F-35 comprato dall'America. E possibile poi che la Siria approfitti per sollecitare discussioni sul disarmo nucleare tirando in ballo le atomiche di Israele.
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