Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Mi domando spesso: se negli anni dell'"esodo" dalle Terre istriane , da Pola, da Fiume, da Zara , si fossero costretti i fuggiaschi, spesso scampati alle foibe dei comunisti titini e parenti di assassinati, esuli senza niente e spesso accolti a sassate dai fratelli italiani , ad accamparsi per decine di anni attorno al nuovo confine cosa sarebbe successo ? E ancora oggi odo la difesa d'ufficio: "erano fascisti", falsa, ma fosse vera comunque ignobile; noto che spesso i medesimi alzano bandiere dei palestinesi già alleati volonterosi di Hitler.
Alberto Mario
Gentile Alberto, Molte volte nei miei scritti ricordo la storia degli esuli istriani e dalmati, costretti ad abbandonare le terre dove vivevano da sempre. La famiglia dei miei nonni abitava vicino a Capodistria da 400 anni. I nostri profughi furono trattati malissimo dagli altri italiani perchè ritenuti fascisti solo per aver rifiutato il regime comunista di Tito. I figli e nipoti di quelli che hanno trattato in modo disumano gli esuli istriani oggi si strappano i capelli per i palestinisti, popolo inventato, che non può vantare nessun antico lignaggio in terra di Israele. Non si è mai verificato un solo caso di istriani andati a commettere atti di terrorismo contro chi che li aveva buttati fuori dalle loro case e gettato i loro cari nelle foibe. E' questione di civiltà, il contrario della barbarie. Un cordiale shalom