Tonia Mastrobuoni

Adam Armoush, arabo israeliano aggredito a Berlino: aveva una kippà in testa. A destra, il suo aggressore

Prenzlauer Berg, ex quartiere artistico della vecchia Berlino Est, oggi è un quartiere borghese che la sera si anima di migliaia di giovani che affollano ristoranti e bar. In un contesto del genere un ragazzo ventunenne con la kippah è stato aggredito in pieno giorno da un ragazzino al grido di «ebreo, ebreo». La vittima ha ripreso tutto con il telefonino, lo ha avvertito che «ti sto filmando», ma il ragazzo non è sembrato impressionato e ha continuato a insultarlo in arabo e a colpirlo con un guinzaglio. Ma in serata il giovane aggredito, Adam, ha dichiarato di non essere ebreo (“sono un israeliano cresciuto in una famiglia araba”) e di aver indossato la kippah come esperimento: per mettere alla prova l’affermazione di un amico secondo cui portarla in Germania sarebbe pericoloso. Il video, che la Bild ha sparato ieri a tutta pagina sul suo sito web, è un documento di una vergogna che i politici stentano a comprendere: l’antisemitismo è in crescita, in Germania, anche nella comunità musulmana. La speranza è che il Commissario per la lotta all’antisemitismo appena nominato dal governo agisca in fretta.