Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
'Israele, 70 anni di libertà' Intervento di Reuven Rivlin
Testata: La Stampa Data: 16 aprile 2018 Pagina: 1 Autore: Reuven Rivlin Titolo: «Settant'anni di libertà per Israele»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/04/2018, a pag. 1-24, con il titolo "Settant'anni di libertà per Israele", l'intervento di Reuven Rivlin, Presidente dello Stato di Israele.
Reuven Rivlin
Questa settimana cade un anniversario straordinario per il popolo ebraico. Settant’anni dalla fondazione dello Stato di Israele e dalla realizzazione, per la prima volta in due millenni, del sogno dell’indipendenza ebraica nella nostra patria. Ma questa pietra miliare non è solo un’occasione di festa per Israele, è una celebrazione per tutto il mondo libero. Perché, mentre Israele entra nel suo ottavo decennio, noi ricordiamo settant’anni di una democrazia vitale e di una società civile forte e indipendente - la prima del suo genere in Medio Oriente. Per quasi tre quarti di secolo, questa nazione, Israele, ha tenuto alta la fiaccola della libertà e dell’uguaglianza in una regione difficile. L’impegno per i valori di libertà di parola, di opinione e di religione è la pietra angolare di Israele come Stato ebraico e democratico - insieme ebraico e democratico.
Sono stati sette decenni nel segno del successo, nell’innovazione, nel commercio, nel mondo accademico, in medicina e molto altro ancora. Lavorando duramente abbiamo fatto fiorire il deserto e anche l’alta tecnologia. Abbiamo sviluppato sistemi che riescono a ricavare l’acqua dal nulla e collaborato a realizzare auto che si guidano da sole. Nelle università e negli ospedali israeliani ogni giorno si fanno nuove scoperte per contribuire a risolvere alcuni dei problemi che da secoli rappresentano una sfida per l’umanità. Da settant’anni, Israele è disponibile, nella nostra regione e in tutto il mondo, a condividere la nostra conoscenza e la nostra esperienza; dalla sicurezza alimentare alla sicurezza informatica, oggi Israele sta aiutando a creare un domani migliore per milioni di persone. Inoltre, in questi settant’anni, siamo riusciti a fare la pace con molti ex nemici. Ma nessuna nazione è un’isola. Non ci saremmo mai riusciti senza l’aiuto di così tante persone in tutto il mondo. Uomini e donne, ebrei e non ebrei, che hanno dedicato le loro vite al sionismo e al benessere del popolo israeliano. E non avremmo mai potuto farlo senza i nostri alleati - Paesi in tutto il mondo con i quali abbiamo sviluppato forti e solide relazioni e amicizie radicate nei valori condivisi e costruite grazie alla cooperazione. Oggi più che mai, la cooperazione internazionale è la chiave per un futuro migliore, più sicuro, più pacifico.
Guardando al futuro, speriamo di non dover aspettare altri settant’anni per la pace in questa regione. Israele non smetterà di provaci, di battersi per la pace. Sì, certo, faremo di tutto per difenderci. Possiamo essere costretti a costruire barriere per fermare i terroristi, o ad agire in modi diversi per garantire la sicurezza del nostro popolo, ma non chiuderemo mai la porta alla pace. Questi sono tempi difficili in molti luoghi della Terra, forse non più che nel Medio Oriente. Ma oggi guardiamo a questi settant’anni e vediamo chiaramente che il progresso non è solo possibile, ma necessario. E a settant’anni dalla prima volta che la bandiera israeliana con la Stella di David è stata issata, Israele continua a ispirare il mondo e il suo popolo continua a ispirarmi.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante