Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Yemen: il disastro umanitario è da imputare a Houthi e Iran La disinformazione nel commento di Francesca Caferri
Testata: La Repubblica Data: 04 aprile 2018 Pagina: 12 Autore: Francesca Caferri Titolo: «L’Onu chiede 3 miliardi di dollari per la crisi in Yemen»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/04/2018, a pag. 12, con il titolo "L’Onu chiede 3 miliardi di dollari per la crisi in Yemen" il commento di Francesca Caferri.
Caferri, come sempre, privilegia nei suoi commenti quello che può servire per accusare l'Occidente e i Paesi della coalizione voluta da Donald Trump. Caferri dimentica volutamente che il conflitto tra Arabia Saudita e Yemen è iniziato per volontà dell'Iran di volersi impadronire attraverso una guerra di conquista dell'Arabia Saudita facendo base proprio nello Yemen. Le vittime yemenite - enumerate lungamente da Caferri - devono ringraziare quindi l'Iran, non l'Arabia Saudita che si difende. Il commento di Caferri dimostra ancora una volta quanto gli articoli di politica estera di Repubblica siano schierati con i Paesi che rinnegano i valori delle democrazie.
Ecco l'articolo:
Francesca Caferri
Le armi degli Houthi arrivano dall'Iran/Corea del Nord
Tre miliardi di dollari: è la cifra che le Nazioni Unite chiedono alla comunità internazionale per arginare il disastro umanitario in corso in Yemen, dove tre anni di guerra hanno lasciato la più povera nazione del mondo arabo sull’orlo del collasso, con 88 dei 22 milioni di abitanti vittime della fame e un milione colpite dal colera. L’appello è stato lanciato ieri a Ginevra del segretario Onu Antonio Guterres, che ha chiesto con urgenza colloqui di pace per mettere fine alla guerra fra i ribelli Houthi e il governo di Sana’a, che è appoggiato da una coalizione internazionale a guida saudita, responsabile secondo Onu e ong - della maggior parte delle vittime civili di questi tre anni, “effetti collaterali” dei bombardamenti mirati a distruggere gli Houthi. Ma l’appello di Guterres sembra destinato a cadere nel vuoto: due giorni fa un bombardamento saudita avrebbe ucciso almeno 16 persone in una casa presso Hodeida, il principale porto del Paese. Fra le vittime, molti i bambini. Ieri gli Houthi hanno risposto attaccando con i missili una petroliera saudita presso lo stesso porto: la nave non è stata danneggiata in modo serio, ma l’azione rappresenta comunque una grave escalation. I sauditi hanno sempre sostenuto che la presenza degli Houthi lungo le coste rappresentasse un pericolo per tutte le navi che transitano nell’area e accusato Teheran di fornire ai ribelli sciiti come gli iraniani - le armi necessarie a questo tipo di attacchi.
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