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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
05.03.2018 Repubblica. il titolo non riflette il testo
Il commento di Alberto Flores d’Arcais è corretto

Testata: La Repubblica
Data: 05 marzo 2018
Pagina: 22
Autore: Alberto Flores d’Arcais
Titolo: «Netanyahu e Trump provano a dimenticare assieme i loro guai»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/03/2018, a pag. 22, con il titolo "Netanyahu e Trump provano a dimenticare assieme i loro guai", il commento di Alberto Flores D'Arcais.

Informa correttamente, il commento di Alberto Flores D'Arcais, che però viene presentato dalla redazione di Repubblica con un titolo fuorviante che allude a "guai" di Benjamin Netanyahu e Donald Trump. Di questi supposti "guai" l'articolo non fa cenno, ma il pregiudizio redazionale del quotidiano romano è sufficiente a produrlo.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per alberto flores d'arcais
Alberto Flores D'Arcais

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Donald Trump con Benjamin Netanyahu

Un viaggio a Washington e il quinto incontro (in un anno) con il presidente Donald Trump. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu prova a lasciarsi alle spalle una difficile situazione interna (con le accuse di corruzione per lui e la moglie, nella foto) e le polemiche su possibili elezioni anticipate, andando in quegli Stati Uniti dove è cresciuto adolescente, dove ha studiato, dove ha molti amici (anche politici) e si sente a casa. Oggi incontrerà alla Casa Bianca il presidente Usa: per parlare di Iran, della situazione in Siria e in Medio Oriente e soprattutto per ringraziarlo personalmente della decisione di trasferire l’ambasciata americana («nella mia conversazione con il presidente voglio ringraziarlo per il trasferimento della sede diplomatica Usa a Gerusalemme, nel 70° anniversario della fondazione dello Stato di Israele»). «A nome di tutti i cittadini di Israele perseguirò tre obiettivi: la sicurezza, la pace e la prosperità economica per la nostra nazione», ha dichiarato il premier di Israele prima di salire sull’aereo che lo ha portato nella capitale degli Stati Uniti. Domani Netanyahu salirà anche alla tribuna dell’Aipac (il comitato americano per le politiche a favore di Israele) e a seguire avrà diversi incontri con membri del Senato e deputati della Camera dei rappresentanti a Capitol Hill. Una visita che (almeno da un punto di vista mediatico) farà molto bene sia a lui sia a The Donald, alle prese con le turbolenze interne alla Casa Bianca.

 

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