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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale Rassegna Stampa
27.01.2018 Ebrei morti e ebrei vivi: La memoria a singhiozzo della sinistra
Commento di Alessandro Sallusti

Testata: Il Giornale
Data: 27 gennaio 2018
Pagina: 1
Autore: Alessandro Sallusti
Titolo: «La memoria a singhiozzo della sinistra»

Riprendiamo dal GIORNALE, oggi 27/01/2018 a pag. 1 l'editoriale di Alessandro Sallusti dal titolo " La memoria a singhiozzo della sinistra "

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Alessandro Sallusti

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Caduta la falce martello, ma l'odio rimane, non solo fra i comunisti

Oggi è il Giorno della memoria dello sterminio nazista del popolo ebreo. Televisioni e giornali ci inondano di ricostruzioni, testimonianze e commenti affinché non abbia più a ripetersi nessun olocausto e l'antisemitismo sia debellato. Tutto ciò è sicuramente un bene, ma ai grandi giornali della sinistra, così come al Tg3, in prima linea nelle celebrazioni, mi permetto di ricordare che è giusto gettare lo sguardo all'indietro nella storia tragica dell'Europa ma bene sarebbe tenere la barra diritta, non solo nel Giorno della memoria, sul presente. Per carità, gli episodi di antisemitismo che ancora accadono qua e là per l'Italia e per l'Europa vengono puntualmente riportati con il giusto risalto e sdegno. Ma non penso che siano piccoli gruppi di cretini che imbrattano tombe e simboli a mettere di nuovo a rischio l'esistenza del popolo ebraico. No, per contenere e debellare questi micro fenomeni bastano polizia e codice penale. Difese del genere - e vengo al punto - sono però inefficaci e inutilizzabili contro un pericolo assai più grave. Che si verifica quando gli stessi giornalisti, intellettuali e politici che tuonano contro una scritta antisemita non si schierano poi senza se e senza ma contro chi oggi mette in dubbio il diritto dello stato di Israele a esistere e a difendere con la forza i propri confini. Non riconoscere che i terroristi di Hamas, che colpiscono quasi quotidianamente gli ebrei israeliani, siano il braccio armato del governo palestinese; essere neutrali (quando non simpatizzanti) nei confronti delle Intifada; negare - come ha fatto l'Onu - che Gerusalemme sia la capitale di Israele o che - come deliberato dall'Unesco - ci sia un legame tra la Spianata delle moschee e l'ebraismo, ecco a mio avviso tutto ciò costituisce un neo antisemitismo che mal si concilia con la Giornata della memoria, molto pericoloso in quanto non si presenta in piazza con la mano tesa ma in doppiopetto nei più importanti palazzi del potere mondiale. Il paradosso è che i nemici, o i non amici, di Israele li trovi non a destra ma a stragrande maggioranza nelle fila della sinistra internazionale, sia politica che culturale. La stessa che oggi si veste a lutto e indica in quattro ultra della Lazio e di CasaPound un pericolo planetario. Manovra diversiva, ma noi abbiamo memoria.

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