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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Ugo Volli
Cartoline
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Vergognamoci 23/01/2018
Vergognamoci
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,
credete anche voi che le scelte di un parlamento traggano la loro legittimità dalla loro base elettorale e dunque impegnino anche moralmente i suoi elettori, com’è postulato dalla dottrina democratica? Bene, allora segnatevi questa data: 23 gennaio 2018. Perché oggi noi europei, grazie a una scelta del nostro parlamento diventiamo tutti un po’ complici di un atto particolarmente ripugnante di terrorismo, quello che nel 1994 uccise a Buone Aires 85 persone e fece oltre 200 feriti nella sede dell'Associazione Mutualità Israelita Argentina (AMIA) e della Delegazione delle associazioni israelite argentine. La responsabilità accertata giudizialmente è di Hezbollah e dell’Iran, ma si tratta una storia con molte ramificazioni. Un giudice coraggioso, Alberto Nisman, scoprì la complicità del presidente argentino peronista Menem, della successiva presidente Cristina Fernández de Kirchner e di alcuni giudici nel depistaggio della strage e chiese il loro arresto, ma subito dopo fu scoperto morto (https://en.wikipedia.org/wiki/Alberto_Nisman; qui una sua intervista: https://www.youtube.com/watch?v=PW0wa5hsbzg). Di recente la polizia ha confermato che fu ucciso per bloccare le sue indagini e ha indiziato l’ex presidentessa della repubblica (https://www.theguardian.com/world/2017/nov/06/argentinian-lawyer-alberto-nisman-was-murdered-police-report-finds).

Bene, il responsabile iraniano individuato dall’Interpol come principale responsabile della strage è l’ex ministro degli esteri Ali Akbar Velayati; fra i suoi collaboratori in quella circostanza si ritiene fosse un certo Alaeddin Boroujerdi, oggi presidente del comitato degli affari esteri e della sicurezza nazionale dell’Iran. E’ questo personaggio che viene ricevuto oggi con tutti gli onori dalla commissione per gli affari esteri (AFET) del Parlamento Europeo (http://www.europarl.europa.eu/committees/it/afet/home.html): un gesto contro cui hanno inutilmente protestato gli emigrati iraniani (http://www.israelhayom.com/2018/01/21/iranian-exiles-lambaste-eu-parliament-for-inviting-terrorist-to-speak/).

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Il Parlamento europeo

Certo, non è la prima volta. Qualche mese fa, per esempio, era stata invitata a parlare al parlamento di Bruxelles Leila Khaled, la terrorista palestinese non pentita, responsabile di diversi dirottamente aerei (https://www.timesofisrael.com/palestinian-terrorist-hijacker-to-speak-about-womens-rights-in-eu-parliament/), cui il governo italiano aveva poi impedito l’accesso sul territorio nazionale, nonostante un invito a Napoli per un incontro col sindaco De Magistris (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/17_novembre_23/leila-ex-terrorista-all-asilo-filangieri-invitato-sindaco-napoli-914a89be-d022-11e7-8b14-5fe28be65572.shtml). Ma quella era stata l’iniziativa di un gruppo parlamentare di estrema sinistra, mentre questa è un’audizione ufficiale alla commissione esteri.

Ma il problema non è isolato. La visita di Mogherini del mese scorso a Cuba, tutta sorrisi e sostegno al regime, senza alcun accenno alla dittatura che continua e alla repressione del dissenso (http://it.euronews.com/2018/01/04/federica-mogherini-a-cuba-rodrigo-malmierca-bruno-rodriguez-eusebio-leal-avana), ha profondamente deluso gli oppositori (https://medium.com/@JorgeGonzlezGal/not-in-my-name-madame-mogherini-4566b241c42a) come è accaduto col silenzio tombale mantenuto sulle manifestazioni per la democrazia in Iran (https://www.thenational.ae/world/mena/european-silence-on-iran-protests-despite-sanctions-call-1.692323), un silenzio che molti hanno giudicato semplicemente vergognoso (http://jewishjournal.com/blogs/229192/silence-europe-protests-iran-shameful/). L’Europa del resto sostiene senza riserve la dittatura palestinista contro Israele e contro gli Stati Uniti e non è certo un caso che Abbas stia andando a chiedere all’Unione Europea il “riconoscimento” dell’inesistente “stato di Palestina” come compensazione della dichiarazione di Trump su Gerusalemme http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Official-Abbas-to-ask-EU-to-help-create-alternative-to-US-led-peace-process-539376. Né è un caso che l'Europa abbia compattamente votato al Consiglio di sicurezza e poi all'assemblea dell'Onu contro la decisione di Trump di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme, come se una scelta del genere fosse sindacabile da altri stati.

Ma c'è chi va più in là. Le Monde, il giornale "autorevole" che esprime gli umori della sinistra francese e dunque di Macron, ha lanciato ieri la notizia che il presidente francese vorrebbe addirittura un accordo di associazione fra l'Unione Europea e la "Palestina" (http://www.lemonde.fr/europe/article/2018/01/20/la-france-veut-un-accord-d-association-entre-l-ue-et-la-palestine_5244518_3214.html). Bisogna tener conto che in questo momento in cui la Germania è paralizzata, la Gran Bretagna è sulla via dell'uscita e l'Italia non si occupa quasi di politica europea, la Francia è egemone sulla politica estera dell'Unione. E che la sinistra francese è impegnatissima a favorire Eurabia e in particolare ad appoggiare i palestinisti, magari con iniziative grottesche come il "riconoscimento della Palestina" ad opera di qualche cittadina della banlieue di Parigi (http://www.jpost.com/International/Paris-suburb-to-recognize-Palestinian-state-539417). Di non molto tempo fa, del resto è l'istituzione di un dipartimento dell'equivalente francese dell'agenzia delle entrate destinato specificamente a indagare sugli ebrei (http://www.jpost.com/Israel-News/France-sets-up-tax-dept-to-investigate-Jews-521379): un provvedimento che non può non far pensare a quanto accadeva in Germania negli anni Trenta...

Ma torniamo all'Unione Europea. Noi siamo abituati a pensarla come "il mostro buono di Bruxelles", per citare il titolo di un libro di Enzesberger. Almeno l'UE tende a sottolineare molto la sua "bontà", l'impegno democratico eccetera. In realtà non è così. Non esiste oggi forse nessun attore politico internazionale importante altrettanto coinvolto nel sostegno delle dittature e nella lotta contro i paesi e i movimenti democratici. Neanche la Russia e la Cina sono così compromessi con il terrorismo palestinese, Cuba e l'Iran. Pensiamoci oggi, mentre il parlamento europeo ascolta rispettoso il parere di uno stragista. E vergognamoci di fare parte di questo mostro maligno.

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Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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