Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
La lezione di Israele Commento di Beppe Severgnini
Testata: Corriere della Sera Data: 31 dicembre 2017 Pagina: 31 Autore: Beppe Severgini Titolo: «Rispetto e Progetto: la lezione di Israele»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/12/2017, a pag.31 con il titolo " Rispetto e Progetto: la lezione di Israele " il commento di Beppe Severgnini
Beppe Severgini
Provate a rispondere a queste domande. (a) Solo due dei quattro evangelisti sono stati testimoni oculari della vicenda umana di Gesù Cristo: quali? (b) Disponete, da nord a sud, queste tre regioni Samaria, Giudea, Galilea (c) Il Monte delle Beatitudini si trova nei pressi di Cafamao, vicino a Gerusalemme o nel Sinai? Posso sbagliarmi, ma temo che molti tireranno a indovinare: sebbene siano battezzati e si professino cristiani. Scrivo al termine di una tiepida giornata di Shabbat a Tel Aviv, dove ho visto più bambini in sette ore che in Italia in una settimana. Sono arrivato in Israele per il matrimonio, oggi a Gerusalemme, di una giovane e brava collega, che mi ha aiutato, prima in televisione e poi a «7-Corriere». E sempre affascinante tomare qui. Se si resiste alla tentazione di offrire soluzioni semplicistiche a problemi complicatissimi — lasciatele fare a Donald Trump, certe cose — Israele offre spunti continui. Ne scelgo uno: una nazione ha bisogno di un progetto. Quello di Israele è chiaro, qualunque cosa ne pensiate; e aiuta chi arriva. Il 56% della popolazione attuale viene da altri Paesi: eppure si sente parte di qualcosa che va avanti. Nonostante le differenze etniche; nonostante le divisioni politiche e religiose; nonostante le divergenze di opinioni (sugli insediamenti, sui territori palestinesi). Basta l'ebraismo a spiegare tutto? Non credo. Il nostro Davide Frattini, in questi anni, ci ha aiutato a capire Israele. Così, prima di lui, hanno fatto Lorenzo Cremonesi e altri. Io non sono un esperto come loro: ho solo all'attivo molte letture e qualche viaggio. La prima volta, nel 1988. Mi spedì qui Indro Montanelli, e mi affidò a Dan Vittorio Segre (motivazione: «Ci sono posti che ogni giovane giornalista deve conoscere. Almeno evita di scrivere stupidaggini). Trent'anni dopo, mi limito a una considerazione comparativa. Quello che colpisce, in Italia, è la mancanza di un'idea: cosa vogliamo diventare? Una nazione che chiede ai nuovi arrivati, insieme al rispetto delle regole, la conoscenza della storia e il rispetto delle tradizioni (come fanno Israele, il Regno Unito, gli Usa)? Una comunità consapevole che una religione non può pretendere l'esclusiva, ma in duemila anni segna il carattere e la visione del mondo? Se così fosse, impegniamoci. Per ottenere rispetto dagli altri, occorre averne di noi stessi. A proposito. Le risposte alle domande iniziali (a) Matteo e Giovanni (b) Galilea, Samaria, Giudea (c) Vicino a Cafarnao, sul lago di Tiberiade: è alto solo 150 metri.
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