Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Premesso che ho iniziato i miei studi con la geografia, e quindi mi è più spontaneo chiamare ‘Israele’ che non ‘Terrasanta’ in quanto quest’ultimo è solo un termine religioso della Cristianità che non deriva dell'esperienza giornaliera, però quando un sito diretto al turismo religioso edito dal Ministero per il Turismo Israeliano, cioè l’Autorità riconosciuta per lo Stato di Israele (e questo lo puoi vedere nel copyright che compare in fondo alle pagine) mostra http://www.holyland-pilgrimage.org/it allora parafrasando diviene logica la domanda perché essere più lealista del re?
Franco Licciardello
Gentile Franco, Israele è una democrazia che rispetta le tradizioni di tutte le fedi quindi trova giusto adottare alcuni termini cari ai cristiani anche se questo contraddice la storia e la geografia. Il Ministero per il Turismo israeliano inoltre, usando il termine Terra santa, si rivolge ai pellegrinaggi quindi a persone religiose che vengono in Israele per visitare i luoghi santi del cristianesimo e null'altro, prova ne è che gli itinerari dei pellegrinaggi non comprendono quasi mai una visita, che sarebbe molto importante allo Yad VaShem, il Mausoleo della Shoah, a Gerusalemme. Diverso è quando il Papa nei suoi discorsi ufficiali, i politici e i media adottano le parole Terra santa per sostituirle a Israele, questa è una forma di delegittimazione che non possiamo accettare. E' un' offesa a una nazione sovrana, unico paese al mondo di cui gran parte del potere religioso e politico internazionale rifiuta addirittura di pronunciarne il nome.