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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Italia Oggi Rassegna Stampa
20.12.2017 Teva: la crisi del colosso farmaceutico israeliano
Cronaca di Ettore Bianchi

Testata: Italia Oggi
Data: 20 dicembre 2017
Pagina: 10
Autore: Ettore Bianchi
Titolo: «Laboratorio israeliano licenzia 14 mila persone»

Da ITALIA OGGI del 20/12/2017, riprendiamo a pag.10, con il titolo "Laboratorio israeliano licenzia 14 mila persone" la cronaca di Ettore Bianchi.

Teva è una delle industrie farmaceutiche specializzata nei derivati più grande del mondo, presente anche in Italia. Auguri affinchè possa superare questa crisi quanto prima.

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L’industria israeliana, leader mondiale nella produzione di farmaci generici, taglierà 14 mila posti, pari al 25% dell'organico, nei prossimi due anni, per comprimere i costi e riguadagnare la fiducia degli investitori. Una decisione dolorosa, di sopravvivenza per Teva che è in grande difficoltà dopo la disastrosa acquisizione di Actavis negli Stati Uniti e coinvolta in un caso di corruzione. L'annuncio della ristrutturazione ha prodotto un balzo del 10,2% del titolo Teva, giovedì scorso alla borsa di New York. Il piano del nuovo patron di Teva, Schultz, manager danese chiamato in soccorso a settembre (il sesto in cinque anni) lascia a secco gli azionisti che non riceveranno alcun dividendo per il 2017, anno nero che si chiuderà con una perdita di circa 3,5 miliardi di euro. Ma sono i dipendenti a pagare il prezzo più alto con 14 mila licenziamenti, a partire da gennaio 2018. Di questi, 1.750 in Israele. Inoltre, Schultz prevede di chiudere o vendere un numero significativo di siti di produzione e ricerca in tutto il mondo. Infine, niente bonus ai dipendenti che resteranno in azienda.

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Con queste misure draconiane Schultz spera di risparmiare 3 miliardi di dollari l'anno (2,5 mld di euro), pari a circa il 19%, entro fine 2019. Tagliando i costi fissi, Schultz vuole assicurarsi che l'azienda possa onorare tutti i suoi impegni finanziari. Ma al di là di queste misure di emergenza, resta da capire la strategia di crescita: Teva deve scommettere tutto sulle copie dei farmaci che hanno perso il brevetto, ma come può crescere e guadagnare con i generici in un mercato in cui un pugno di grandi attori impone prezzi sempre più bassi?

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