Quanto alla collocazione degli ebrei nei diversi schieramenti partitici, credo ci sia solo l'imbarazzo della scelta. Mi riferisco, ovviamente, ai Paesi occidentali. (altrove, a dire il vero, la cosa non esiste). A cominciare dagli Usa, da sempre additati come esempio di democrazia, ai diversi Paesi europei, la presenza degli ebrei è ovunque equamente divisa all'interno dei vari fronti, sinistra, destra, centro (purchè non di ispirazione cristiana). Limitandomi all'Italia.non faccio nomi perchè l'elenco e lungo e conosciuto. Non ritengo, pertanto, corretta l'affermazione secondo cui l'elettorato ebraico dovrebbe riconoscersi solo in una determinata parte politica, ovviamente non di sinistra.

Alessandro Bortolami

Gentile signor Bortolami,
Gli ebrei, come tutti i cittadini italiani, votano chi vogliono. Molti di loro votano la sinistra memori dell'orrore del fascismo senza pensare che la destra odierna, non ha niente a che vedere con quella dittatura, a parte frange radicali che, più che all'ideologia fascista, si ispirano a quella nazista. A destra abbiamo Casa Pound, a sinistra abbiamo i centri sociali, entrambi violenti e razzisti. I primi espongono la bandiera palestinese accanto a quella dei Reich, i secondi la espongono accanto alla Falce e Martello, stessa razza, stessa faccia, si dice! Quello che io penso e i fatti mi hanno sempre dato ragione, è che oggi, e da molte decadi, la sinistra è molto più antisemita della destra con la differenza che hanno cambiato il termine in antisionismo. Chiedere a Israele di estinguersi per lasciare il paese agli arabi è esattamente quello che il nazifascismo chiedeva agli ebrei: "Sparite". Senza contare che l'origine della sinistra è stato il comunismo che ha perseguitato e ammazzato gli ebrei deportandoli a morire in Siberia o rinchiudendoli nei manicomi criminali. Shalom