Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Secondo me si perde di vista il nocciolo della questione, ovvero non tanto se sia giusto o meno, ma l'opportunità dell'annuncio "solenne" di Trump. Un annuncio che equivale a buttare benzina sul fuoco e che non cosa possa portare di buono alla giusta causa di Israele
Paolo Fanelli
Gentile Paolo,
L' annuncio fatto da Trump non sarebbe opportuno nemmeno fra 1000 anni stando alla mentalita' e intransigenza araba. Il presidente non ha fatto altro che mettere in atto una risoluzione decisa dal Congresso americano 22 anni fa. E' semplicemente un riconoscimento dovuto ad uno stato sovrano che ha il diritto di decidere quale sia la propria capitale. Sara' un beneficio e un punto di forza per un futuro, se mai ci sara', reale processo di pace disatteso dall'epoca di Oslo per i continui rifiuti palestinisti. D'ora in poi Israele avra' una marcia in piu', un punto di partenza piu' sicuro e forte da presentare al mondo: Gerusalemme. Fino ad ora lo sapevamo solo noi, ora lo sanno tutti. Gli stati arabi e l'Occidente devono capire che appoggiare i palestinisti come bambini viziati e prepotenti non porta a nessuna soluzione. Oltre a questo il beneficio e' anche morale per Israele, e' come aver detto a Trump "facci sognare" e lui lo ha fatto. La vita di una nazione democratica e' fatta anche di soddisfazioni, gioie e riconoscimenti morali. Israele se li merita.