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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
22.11.2017 Bambine vendute in nome dell'islam: succede anche in Italia
Il 'Buongiorno' di Mattia Feltri

Testata: La Stampa
Data: 22 novembre 2017
Pagina: 1
Autore: Mattia Feltri
Titolo: «La bimba oggetto»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/11/2017, a pag.1 la rubrica di Mattia Feltri "Buongiorno" dal titolo "La bimba oggetto".

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Mattia Feltri

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Sarebbe encomiabile se le donne e gli uomini impegnati in una battaglia opportuna contro i Weinstein e i Brizzi di tutto il mondo, sebbene un po’ scomposta, un po’ genericamente recriminatoria, un po’ troppo indugiante al linciaggio, un po’ troppo declinata al capestro mediatico, riservassero alcune delle loro energie al caso della bimba di Padova che a nove anni è stata ceduta in matrimonio a un uomo di quarantacinque. È una bambina di famiglia musulmana. Di lei non conosciamo il nome né la provenienza. Sappiamo che è finita in ospedale per una emorragia e ai medici è stata subito evidente la causa: violenza sessuale. Il marito, diciamo così, esercitava i suoi diritti di letto. Di questa bambina non avremmo saputo niente, mai, se non fosse stato per il ricovero. Inghiottita nel suo abisso col consenso della madre e del padre. Non sappiamo nemmeno quanti siano i casi del genere in Italia. Ne saltano fuori ogni tanto, uno a Torino lo scorso aprile per la ribellione di una quindicenne di origini egiziane. Non lo sappiamo perché avvengono dentro comunità chiuse, regolate dalla connivenza, persuase di essere nel giusto per volere divino, e incredibilmente tollerate pure nel loro manifestarsi più madornale, su donne ingabbiate in burqa e niqab. Tanta agitazione per ragazze indotte o costrette a concedersi in cambio di una carriera nel cinema è comprensibile e condivisibile, ma tanto silenzio per donne e bambine sequestrate a vita, in cambio di niente, è spaventoso.

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