Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Le molte ombre del Fratello musulmano Tariq Ramadan Commento di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 16 novembre 2017 Pagina: 30 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «L'effetto Weinstein svela le ombre di Tariq Ramadan»
Riprendiamo dal CORRIERE DELLA SERA di oggi, 16/11/2017, a pag. 30, con il titolo "L'effetto Weinstein svela le ombre di Tariq Ramadan", il commento di Stefano Montefiori.
La difesa di Tariq Ramadan, nipote del fondatore della Fratellanza musulmana e grande diffusore dell'ideologia islamista in Europa, poggia su basi inconsistenti. Come ha riportato nei giorni scorsi lo stesso Stefano Montefiori, sono già numerose le donne che lo hanno accusato, adducendo prove stringenti della sua colpevolezza: stupratore e violento dunque.
Ecco l'articolo:
Stefano Montefiori
Tariq Ramadan
Harvey Weinstein sta assistendo in queste ore a uno spettacolo tragico e grandioso: le sue molestie sessuali producono lo sgretolamento della carriera ma anche conseguenze planetarie sulle vicende più disparate, dai cinepanettoni italiani all’Islam di Francia. La campagna nata come #balancetonporc («denuncia il tuo maiale») su Twitter coinvolge anche Tariq Ramadan, il più controverso e celebre intellettuale islamico d’Europa. Ramadan è oggetto di denunce in Francia e Svizzera, accusato di violenze sessuali e di comportamenti degradanti descritti con particolari univoci da molte donne. Lui controquerela, ma la credibilità di musulmano sposato, rigorista e pudico è già in frantumi. Si apre allora un’altra questione: chi ha protetto Ramadan in tutti questi anni? Chi, accecato dall’ideologia, lo ha sempre trattato da interlocutore rispettabile? Il settimanale satirico Charlie Hebdo mette in copertina Edwy Plenel, ex guida di Le Monde e poi fondatore di Mediapart, con i baffi che gli tappano occhi, bocca e orecchie. In Francia, il caso Weinstein diventa così il caso Ramadan che diventa il caso Plenel. Si scontrano con toni violenti «due sinistre irriducibili», secondo l’espressione dell’ex premier Manuel Valls: da un lato quella che difende in modo intransigente la laicità e vede in Ramadan un predicatore ambiguo, mellifluo sulle tv europee ed estremista quando parla in arabo ai correligionari; dall’altra la sinistra radicale, «islamo-gauchista» la chiamano i suoi detrattori, che vede nei musulmani i nuovi proletari sfruttati e in Ramadan la vittima simbolo dell’«islamofobia». La sinistra di Valls cerca di separare i musulmani dai loro peggiori rappresentanti alla Ramadan. La sinistra di Plenel invece considera gli attacchi a Ramadan come parte di una generale «guerra ai musulmani». Ai quali, in questo modo, forse non rende un grande servizio.
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